martedì 21 giugno 2016



Disegno originale di Luci@no Doati

ERA INVERNO
(Raccolta Poesie)
1975 - 2016


Capitolo primo:
Per sempre, per tutta la vita 1975/1999



1) Anche un pagliaccio può soffrire (Nov 1976)

Anche un pagliaccio può soffrire
poiché come tutti è un uomo con un cuore.
Anche un pagliaccio poteva amare
colei che con dolcezza un giorno lontano
per le vie del mondo, volle cercare.
La stessa donna che un giorno vide partire
nel silenzio della notte
scappando come un ladro, senza fare rumore …
Ora con le lacrime disegnate sulle guance tinte
piegato su se stesso, lo vedi pregare
come chiedesse perdono a qualcuno.
Perdono per quel sorriso che di un bimbo è la vita …
Anche un pagliaccio può soffrire
e avere il diritto di vivere.
“Nella testa che scoppia una voce che mi chiama
la mano di mio figlio si tende cercando il mio volto
Un flebile respiro ed io mi sento morire
incapace di combattere un infame destino.
Solo in mezzo a questo cerchio
con la terra che brucia sotto i piedi
eccomi qui pronto a giocare per comprargli la vita.
Osservate questo mio sorriso
non incrociate il mio sguardo sfinito e disperato
Sono solo un pagliaccio coperto di stracci
ed è tutto così strano intorno a me.
Tutto è così assurdo dentro di me, qualcuno reclama
un bimbo mi cerca, la sua innocenza è infinita
una madre sorride
Ebbene sia, m’inchino a voi
la vita continua, grazie per avermi aspettato …”
Anche un pagliaccio può soffrire
solo e coperto di stracci
Povero e disperato con tutte le sue pene
di tutto questo però domani resterà solo un ricordo
Il ricordo di un uomo qualunque
Un misero pagliaccio che tutti hanno visto soffrire
con lacrime vere sulle guance tinte.



2) Preghiera (Dic 1976)

Mio Signore, tu che della vita ci hai fatto dono
fa che possa conoscerti, parlarti
mostrarti ciò che di me un tempo hai fatto.
Fa che possa chiederti
cosa resterà un giorno di questo mondo malato.
Mio Signore, padre di tutti gli uomini
mostrati nella tua grandezza infinita
di fronte a questi miei occhi spenti.
Parlami, fa che io possa capire.
Guidami affinché possa crescere migliore.
Prendi la mia mano
conduci questi miei passi incerti.
Concedi di vivere a questo tuo figlio
l’umana vita frutto del tuo amore
affinché possa un giorno essere ricordato
dalla gente della sua terra.
Aiutami a capire queste persone che mi circondano
E che da sempre vivono in fondo al mio cuore.
Mostrami la sincerità degli uomini
e di loro la fraterna amicizia.

Donami la purezza dell'amore
e con amore fa che possa risalire, con umiltà
lungo il cammino che un giorno
mi condurrà fino a te.
Mio Signore, padre del mondo
Guardami … non intravedermi.
Ascoltami … non allontanarti.
Ti prego … non mi abbandonare.
Tu che puoi con infinita bontà
mostrare ai nostri occhi l’amore meraviglioso
smarrito in questa nostra inesistente fede
al culmine di una miserevole vita
Ti prego aiutaci, segna per noi il tuo sentiero
affinché possa riportarci un giorno
a ritrovare la dignità perduta.

Mio Signore
padre degli uomini di buona volontà
raccogli le lacrime amare
di questa mia disperata preghiera
Ascolta questo mio morente grido di dolore
Liberaci dalle falsità di coloro
che d’amore non hanno mai vissuto
e dal male incessante
di questo sporco e spietato mondo.



3) Un uomo in meno (Dic 1976)

Lo sguardo vuoto regalato al cielo
Un sole sbiadito sta spegnendo la sua luce
Il vento impietoso avvolge la figura di un uomo
indebolito dal tempo
I passi si susseguono imprecisi
lasciando orme sparse qua e là
Quanta speranza si perde tutto intorno
in un lugubre silenzio.
Lo sguardo minaccioso nella notte
sciami di stelle lucenti precipitano nel vuoto assassino
Il buio accompagna la sua solitudine
su una strada umida
Una strada senza meta, senza gente …
Uno schifo assoluto.
Presto il suo cuore cesserà di battere
le parole si disperderanno nel tempo
la sua mente troverà posto nel nulla
e quel che resterà dei suoi ricordi
sarà aria nell’aria, l’abisso assoluto
Un nulla fra la sua gente
che presto conterà un uomo in meno.

Presto una nuova luce troverà posto
dentro gli occhi di un bimbo appena nato
occhi vispi, felici
Occhi che non saranno gli occhi
di un vecchio di soli vent’anni
Mani che stringeranno altre mani
Sorrisi indelebili e sinceri
incapaci di mentire alla prima persona che passa
Gente che indicherà un uomo
che non sarà mai più quest’uomo
e la sua casa avrà un uomo in meno.
Gente indignata che lo guarderà con diffidenza
e ne prenderà le distanze
Gente che seguirà col dito puntato
un uomo incapace di urlare il suo dolore
fra la folla che lo circonda
Un uomo che ha paura di piangere
le sue amare e inutili lacrime d’amore
Sofferente degli sguardi persecutori
di coloro che lo mostrano come un pazzo
senza arte né parte, calpestato dal tempo
Un uomo in meno da raccontare
da ricordare … da salutare.



4) Suona amico, fermati dentro di noi
(Natale 1976) - (a Mino Fersini)

Suona amico mio
Prendici per mano in questa triste notte di festa
Disegna con le note della tua musica
il mare di stelle che c’indicheranno la strada
di questo nuovo giorno ormai alle porte.
Suona amico, fermati dentro di noi.
Canta amico mio
intona la tua melodia d’amore
Cancella l’amarezza che ha ghermito parte di noi
Suona per noi, racconta di noi
Racconta di uomini diversi, non importa se migliori
Narra in questa gelida notte di Natale
una storia che sappia d’immensa felicità
e vedrai, insieme cammineremo verso il cielo
per essere un giorno ricordati stelle fra le stelle.
Suona amico, fermati dentro di noi
e tutti noi saremo parte di te, della tua musica.
 Canta amico mio
affinché nessuna voce possa sentirsi soffocare
davanti a una nota che non sia d’autore
Tutti noi potremo credere, chiudendo gli occhi
d’essere gli unici interpreti
di questo tuo concerto d’amore
Tutti insieme abbracciati dentro un’emozione
ci troveremo nel solo posto dove un tempo passato
tutto questo non poteva non accadere
Immersi nella notte ci incontreremo
nei giardini della nostra infinita infanzia
dove nessuno mai avrebbe voluto morire
per essere poi ricordato come fosse un dono del Signore.
Dove nessuno mai sarà dimenticato
attraverso le note vibranti cariche d’emozione
accarezzate sulle corde della tua chitarra.
Suona amico mio e dentro di noi
in questa Notte di Natale
tu vivrai per sempre e noi tutti con te.


5) Affannosamente (Dic 1976)

Ho pregato implorando l’aiuto di Dio
padre di tutti, amico di nessuno.
Ho sorriso con tristezza
davanti all'immagine sfuocata di un amico
fuggito senza fare rumore
per un debito insignificante.
Ho inseguito, correndo, un ubriaco nella notte
mentre imprecava inginocchiato alla luna
la sua straziante disperazione
Il volto era lacerato dai segni del tempo
le parole confuse, di fronte la figura di mio padre.
Ho cercato affannosamente quella figura di donna
che tanto ho amato nei miei sogni felici
e in mezzo a tanta gente non riuscivo a credere
quando per la prima volta conobbi mia madre.
Ti ho lasciato sorridente amore mio
nel giorno del nostro addio.
Ti ritrovo col volto segnato dalle lacrime
oggi che ho tanto bisogno di te
mentre affannosamente vedo morire questo giorno
che insieme al tuo nome, ancora una volta
dolorosamente scorgo spegnersi alle mie spalle.

(i peggiori anni della nostra vita)



6) Prima della fine (Gen 1977)

Cosa ne sarà di noi
quando il cielo s’adombrerà per sempre
privandoci di qualsiasi possibilità
di un gesto d’amore
di sfogliare le pagine di una vita
scritte con dolore dentro il cuore …
Dove saremo
come avremo vissuto il nostro mondo
quando i fiori che ci circondano festanti
saranno calpestati ancor prima
di trovar vita sul suolo arido …
Quando i pochi fiori rimasti vivi
non potranno rialzarsi mai più
neppure sfiorandoli con una carezza ?
Forse dovremo imparare a essere diversi
liberarci dalla ricchezza capace di dare luce
solo agli occhi smarriti degli ingordi
Forse dovremo fermarci prima che l’egoismo
ci uccida gli uni con gli altri
Prima che il cielo spenga la sua luce per sempre
Prima che ognuno di noi
guardandosi riflesso in uno specchio
dentro agli occhi inermi
possa un giorno chiedersi atterrito …

“Era davvero questa la vita che volevo vivere felice”..?


7) Una ragazza dietro la porta (Gen 1977)

Ti ho visto arrivare con la pioggia sui capelli
con le guance rigate dalle lacrime
Avevi le scarpe bagnate e il male negli occhi.
Hai bussato alla mia porta e come tante altre volte
non ti ho chiesto il perché l’avevi fatto
non sarebbe stato giusto farlo.
Si leggeva sul tuo viso
l’amarezza per chi non ti capiva
La tristezza per chi condannava ogni tuo gesto
La pietà per quel padre
che ti aveva cacciato dalla sua casa.
Hai cercato con me di scacciare i tuoi pensieri
Ti sei rifugiata fra le mie braccia
in cerca di un briciolo d’amore
sperando di liberarti in un momento
delle pene che da sempre ti porti dentro.
Dimmi solo che senso ha avuto tutto questo
se poi, per l’ennesima volta
ti ho visto svanire in un attimo
come il vento, come sempre.
Perché scegliere proprio me
che ti desidero oggi più che mai
e ogni qualvolta ti ho vicino
Quante volte ancora
dovrò vederti arrivare con la pioggia sui capelli
con le lacrime sulle guance
per poi scoprirti fuggire ancora una volta
al sorgere del sole
lasciandomi qui più solo e triste di prima …



8) La fine (Gen 1977)

Placati musica
ferma l’ultima tua nota d’amore
di fronte a questo libro macchiato di ricordi
Ricorda il mio nome
e quanto di me resterà fra tutti voi
Ricorda il mio nome.
Ricorda la mia storia.
Una storia maledetta di un uomo come tanti.
Ucciso senza pietà dall’indifferenza della gente.
Ed ora sotto la mia croce sbiadita dal tempo
poche parole senza amore
per chi mi ha fatto soffrire
calpestando il mio cuore senza pietà.

“Lasciatemi in pace qua sotto
come non avete fatto
dove ora poggiate i vostri piedi
Questa è la mia fine.”


9) Senza parlare (Gen 1977)

La tavola pronta
di fronte la figura di mio padre
Lo sguardo spettrale
nascosto dalle rughe del tempo
cercava nella mia indifferenza il fiero grido di battaglia
di chi mai avrebbe fatto un solo prigioniero.
Solo e atterrito pregavo dentro di me
affinché mai un solo lamento
potesse un giorno indurmi alla resa delle armi.
Questo tuo figlio indesiderabile e diverso
lontano dai tuoi pensieri incapace in ogni suo giorno
di dare un sussulto al tuo orgoglio
Un padre ferito, ucciso dagli sguardi della gente.
E tutto intorno tace, tutto muore dentro di noi
lontani, sempre più lontani
da un qualsiasi gesto d’amore.
Le labbra nervose
stringono l’ultima sigaretta che vorresti ingoiare.
Dal profondo dei tuoi occhi vedo sputare sentenze
verso chi mai abbia chiesto d'essere giudicato.
Cosa non daresti
per piegare questa pianta al tuo volere
Cosa non darei per poter stringere la tua mano
e insieme fare due passi nel parco
in mezzo agli sguardi indifferenti della gente
come fossimo padre e figlio
ridere e raccontare di noi.
E invece …
Tutto questo accade senza sogni né speranze
Tu ed io, seduti ad un tavolo spoglio
uno di fronte all’altro … senza parlare.


(con lacrime amare, senza dedica a un non padre)



10) Seduto sul grande masso (Gen 1977)

Seduto sul grande masso
sentii le sue braccia su di me
Il mare inquieto urlava la sua rabbia
La mia donna avvolta nel suo silenzio
sulla pelle i riflessi della luna, poi il nulla, la notte.
Stavo camminando
seminando orme incerte sulla spiaggia umida
quando vidi il suo volto rigato dalle lacrime
quando la sentii chiedere aiuto senza un filo di voce
Non sapevo come fermarmi
né come correrle incontro, lei era troppo lontana
per riuscire a strapparla alla morte.
Seduto sul grande masso, la chitarra fra le mani
suonavo la sua canzone d’amore
in un canto soffocato, spezzato dalle lacrime
Di fronte il mare inquieto, invitante e rabbioso
poi un salto con gli occhi chiusi
e sognare di riposare fra le sue braccia.
Ero seduto sul grande masso, le sue braccia su di me
solo un flebile ricordo annebbiato dal tempo
il sole caldo che nasce senza lasciare traccia di sé
del suo passaggio su di noi, del calore e della felicità
Al mio fianco una donna qualsiasi
in me, fuori di me, lontano dal cuore
un giorno strappato ai ricordi
per non morire senza ragione.



11) Un uomo diverso (Gen 1977)

Non è facile riuscire ad ammettere con tanta serenità
d’avere giocato male le mie carte
quando sentii per l’ultima volta
dentro di me il coraggio lasciare posto alla paura
e riconoscere che l’umiltà altro non era se non ipocrisia.
Non è facile ammettere compiaciuto
che il mio giorno è arrivato inconsapevolmente
annunciando l’inizio della fine
Quando l’amore ormai era poco più che abitudine
Quando non distinguevo più la gioia dal dolore.
Ancora una volta
cercherò di varcare la tua soglia amore mio
Ad attendermi forse
ci saranno i giorni peggiori della mia vita
o forse troverò una fata con un dolcissimo sorriso
pronta a perdonare la mia poca voglia di crescere
Forse tutto questo è solo un trucco
per merito di chi s’è voluto prendere gioco di me.
Non è facile ammettere d’aver fallito miseramente
Di non avere più frecce al mio arco da scagliare
e non sapere dove sbattere la testa
quando ti ritrovi solo in una stanza
che un tempo sapeva d’amore.
Ancora una volta
ci sarà il tempo per rimarginare le ferite
di chi in cerca di vana gloria ha combattuto una guerra
dove nessuno mai avrebbe fatto prigionieri.
Ancora una volta
cercherò di bussare alla tua porta amore mio
Forse ad attendermi
troverò una fata con un dolcissimo sorriso
Forse questa volta conoscerai un uomo diverso
Un uomo capace di chiedere perdono.



12) Parole senza senso (Gen 1977)

Regalerò le mie parole senza senso
al primo cane che incrocerò
sulla mia strada segnata dal tempo
E insieme, seduti sul bordo di un marciapiede
divideremo la solitudine e il ricordo di una carezza
rubata a fatica un giorno lontano
a chi distrattamente ha incrociato il nostro passo.
Donerò le mie lacrime amare
al primo fiore che vedrò malato
strappato e calpestato con violenza
e infine abbandonato al suo destino
Lo raccoglierò dal ciglio di un burrone
Lo restituirò alla madre terra
nella speranza possa rinascere più forte
di colui che un giorno ci ha pianto sopra.
Abbandonerò il mio corpo vicino al grande bosco
affinché possa bruciare
col primo sole rovente di una calda estate
Sperando poi che il vento della sera
si porti via le ceneri
senza che nessuno possa accorgersi di tale scempio
né sentire un qualsiasi lamento nella notte.
Non lascerò ricordi
né porterò via con me rimpianti
Non stringerò fra le mani il mio cuore malato
Resterà di me solo un inquietante silenzio
Un leggero alito di vento, nulla di più.



13) Solo (Feb 1977)

Solo nel parco, solo nel suo cammino.
Solo nonostante tutto quello che del passato
a un uomo resta.
Solo con i suoi pensieri
rimasti fermi ai blocchi di partenza.
Non rimane molto
del suo ultimo giorno trascorso da poco.
Qualche rimpianto, un poco di nostalgia
mentre per le strade di città dimenticate da Dio
come un vagabondo
si trascina strisciando contro i muri
in cerca del suo volto segnato da ogni tempo.
Solo nella notte, solo nei bar zeppi di menzogne
fatti di gente che si ritrova felice
davanti all’ennesimo calice.
Solo nei prati dove il sonno ti coglie esausto.
Solo nella speranza, solo nel presente
capace di chiuderti ogni porta di un improbabile futuro.
Solo nell’amarezza, nei ricordi d’amore
nella forza del rancore, nella gioia di un bacio
dove un giorno di marzo
chiudesti per sempre le porte del tuo debole cuore.
Solo, solo con te stesso
con l’ultima pagina scritta dalla tua mano tremante
di fronte a chi incredulo ti scorge senza lacrime
e voglia di vivere
Solo fra le ali del vento
nel letto di un fiume gelido e accogliente
Senza un sospiro, senza una lacrima
senza un briciolo di solitudine.

(dedicata a tutti coloro uccisi dall’indifferenza)



14) Una lacrima per te (Mar 1977)

Non avrei mai pensato
che proprio tu ragazza mia
saresti riuscita, in un momento d’incertezza
a levarmi la parola
a stracciare l’ultimo mio sorriso intriso d’amarezza.
Non rallegrartene amore mio
questa non è una gran vittoria.
Guarda nei miei occhi
e scoprirai una smorfia di dolore.
Il tempo s’è fermato
in quel momento d’infinita delusione bambina mia
quando tu mi hai chiamato giullare di corte
Proprio nel momento in cui
con l’ingenuità di un bimbo, credevo d’essere felice.
Credevo d’essere il solo fiore
di questo tuo giardino incolto …
Un fiore piegato su se stesso incapace di rinascere
alle soglie di questa triste primavera.
Guarda il mio volto
se ancora trovi la forza di alzare lo sguardo
Guarda il mio volto e scoprirai una lacrima …
E’ una lacrima tutta per te amore mio.



15) Non cercarmi sulla strada (Mar 1977)

Non cercarmi sulla strada dove un giorno lontano
mi hai raccolto dalla solitudine
e strappato dal freddo per fare di me
un frammento della tua casa.
Un produttore di figli o un uomo di compagnia.
Non rigare le tue guance di insipide lacrime
guardando la mia fotografia
perché non tornerò sui miei passi
perché forse di me
non vi sarà traccia nemmeno più avanti.
Non cercarmi sulla strada
che ti ho segnato in un sogno
dopo una notte di tempesta.
Tu non c’eri quando mi svegliai
con la paura nel cuore
e non ti chiesi perché tardasti tanto
quando provai immenso orrore
guardando il mio volto riflesso nello specchio.
Non ti odiai quando fuggisti
per raggiungere la felicità altrove
Oggi amore mio, però
non rimproverarmi se sono stanco
se non mi basta più il tuo sguardo
e se non mi basti più tu.
A modo mio ti ho cercato
ti ho amato ed anche pianto
tutto questo però poco importa
Di una cosa ti prego amore mio
non cercarmi sulla strada del ritorno
Ad attenderti, questa volta
troverai solo un’assordante silenzio.



16) Senza titolo (Mar 1977)

Senza titolo il mio nome
Senza gioia la mia vita
Senza poesia è la mia canzone
Senza luce è la mia strada.
Muore lentamente questo mio giorno senza parole
dove nasce un nuovo sole
di fronte ai miei occhi spenti.
Senza storia è il mio passato
Senza odio è il mio rancore
Senza futuro il mio domani
Senza pensieri è la mia mente
Senza lacrime i miei occhi …
Scende la notte, cala il buio sui ricordi.
Tutto è silenzio ormai, e domani …
Domani sarà un altro giorno amore mio.
Si chiude la mia stanza e muore qui la speranza
poiché senza titolo
ho scritto queste poche e disperate righe.



17) Vorrei (Mar 1977)

Vorrei volare libero nel cielo
in questo giorno di primavera
Vorrei raggiungere la luna
sperando in un posto migliore
La luna grigia, cerea, che adombra la mia mente
mentre cammino in questo luogo triste
e privo di vita.
Spenderei gli anni più belli
per cercare un posto pulito
dove una stella da qualche parte del cielo
possa aprirmi la sua porta
E poco importa che ci sia il sole ovunque io vivrò
di sicuro non ci sarà chi ti tende la mano
e ti colpisce poi al cuore con un sorriso rassicurante.
Farei a meno delle foto più belle
dei ricordi cicatrizzati
Non m’importa di tutto questo
non m’importa cosa farò.
Vorrei un posto migliore
dove le persone siano veramente felici
e possibilmente pulite dentro
Vorrei volare libero nel cielo
in questo giorno di primavera
Vorrei raggiungere la luna ma la luna è lontana
I miei passi si rincorrono uno dopo l’altro
senza meta, ne voglia di arrivare chissà dove.
Vorrei conoscere un posto migliore
un luogo dove riposare felice
e dove libero poter volare con i sogni
Forse su qualche stella
una donna aspetta proprio me
Forse la gente è migliore
più di quanto io non riesca a riconoscere
Forse tutto questo
è solo un momento da dimenticare.
Vorrei volare libero nel cielo
in questo giorno di primavera
Vorrei incontrare una stella
che non sia solo nei miei sogni
Vorrei l’amore, vorrei vivere …
Vorrei, vorrei, vorrei …



18) Candidamente madre (Mag 1977)

Conservasti candidamente
il tuo corpo di donna quando ancora bambina
incontrasti l’uomo della tua vita
Il principe azzurro delle favole
mio padre per l’anagrafe.
Ingenua e innamorata ti portò di fronte a Dio
per prenderti come sua sposa
e renderti madre dei suoi figli …
Donna e ancor bambina
in cinque minuti hai gettato al vento
il tuo futuro di sposa felice e moglie appagata …
Un futuro senza orizzonte colmo di delusione
che ancora oggi ti porti dentro.
A cosa ti è servito rinunciare alle bambole
ed ai tuoi giochi d’infanzia …
A cosa ti è servito ammalarti per via dei figli
che il tuo principe maltrattava …
A cosa sono servite tante rinunce di una vita
per i tuoi bambini che gelosamente crescevi …
A cosa ti è servito pregare il tuo Dio
il momento in cui salisti su quell’altare …?
Ti è rimasto ben poco
ora che frugando nelle misere tasche
con dispiacere ci trovi solo un pugno di mosche.
Candidamente madre disperata ti guardi intorno
ma non scordare che altri fiori
adorneranno il tuo giardino
Che un nuovo sole troverà posto nel tuo domani
Che gli alberi genereranno nuove foglie
e con l’avvento di nuove stagioni
ad accoglierti troverai un nuovo cammino.
Candidamente madre hai cresciuto i tuoi figli
Dolcemente donna li hai amati
e cresciuti come uomini e con dignità
Cosa t’importa di quel principe azzurro
che ha rovinato la tua favola
e distrutto i tuoi sogni di bimba …
La risposta di tante cose, la speranza del tuo domani
è riposta nella vita di quei figli
che hai partorito soffrendo
e che soffrendo ti vivono accanto.
Hai pianto le nostre lacrime
hai sorriso dei nostri giochi
hai gioito dei nostri amori
hai percorso le nostre strade
e non ho potuto fare a meno di scoprirti
in questo giorno di festa, candidamente madre.



19) Grazie tempo (Mag 1977)

Grazie giorno per essere nato ancora oggi
alla luce dei miei occhi
Grazie luna per averci fatto incontrare
ed infine uniti in una grande passione d’amore
nata sugli scogli inumiditi dalle onde del mare.
Grazie sera per essere discesa velocemente
per averla potuta baciare e, sotto le stelle
avere avuto il tempo di ricordare con gioia
il nostro primo incontro
Grazie sole per averci scaldato
fra i fiori di un giardino dai mille colori
Grazie ancora per essere stato presente
alla nostra promessa d’amore
scritta su di una foglia.
Grazie vento per aver soffiato su quel volto
nel momento in cui compresi
d’averla persa per sempre
Grazie di quell’attimo infinito
che mi diede la gioia di potere leggere nei suoi occhi …
Grazie pioggia per averci bagnato e puliti dentro
la prima volta che litigammo
ed insieme poi piangemmo.
Grazie neve per il gelo delle sue mani …
Tanto tempo era trascorso dal primo incontro
troppo silenzio prese posto fra noi due.
Quanto tempo che non stringevo quelle mani.
Mani da scaldare
col calore di questo mio grande cuore.

Grazie giorno per la luce dei suoi occhi
Grazie luna per averci fatto incontrare e poi amare
Grazie sera per averla potuta baciare
Grazie sole per quella promessa d’amore
Grazie vento per quel soffio lieve sul suo viso
Grazie pioggia … per quelle lacrime
Grazie neve … per aver scaldato i nostri cuori
Grazie tempo
per tutto il tempo che mi hai concesso
di stringerla forte al cuore.

(dedicata a Tiziana Zetti)



20) Io ti cercherò (Mag 1977)

Io ti cercherò
nei prati verdi dove nasce l’amore a primavera
Sotto gli alberi in fiore ricoperti di foglie
e con l’arrivo di un nuovo giorno
io ti aspetterò in questo posto baciato dal sole.
Io ti cercherò sotto il salice piangente
Sulle sponde di un torrente
dove l’acqua si rispecchia con la luce del cielo
nei riflessi della notte.
Io ti cercherò e t’aspetterò
perché dolce sarà il momento
di un tuo bacio o di un sorriso
del tuo volto ancor felice
Perché bella come sempre ogni giorno ti scoprivo
sotto il roseo vestito, nel profondo del tuo cuore
Perché piccola com’eri nelle canzoni che cantavi
nei discorsi tuoi d’amore ancor più bella ti coglievo.
Io ti cercherò per riparare i miei errori
per chiederti ancora una volta “scusa”
Sotto gli alberi rifioriti
o sulle sponde di un torrente
ancora una volta cercherò te amore mio.
Ti cercherò per non sentirmi perso
T’aspetterò per crescere migliore
e per non dovere poi cadere lentamente
sempre più in fondo, ogni giorno sempre di più.



21) Storia di fate e vagabondi (Giu 1977)

Il passo stanco portò l'uomo davanti alla sua porta
Una casa semplice.
Un bagliore avvolgente, sulla soglia una donna
Una fata che di luce illuminò la notte.
Senza parole, con il cenno di un malinconico saluto
vide lo sguardo della donna
posarsi sulla sua misera figura.
L'uomo esitò un istante ma poi chiedendo perdono
davanti alla sua casa si fermò a sognare
Era solo, senza meta
e senza un tetto sotto il quale riposare
Le mani aperte protese in avanti
in cerca d’aiuto, di un gesto d'amore.
Lei rispose con un sorriso
e con un cenno le offrì la sua dimora
pronunciando poche parole di ospitalità.
Poi lo fece entrare e sedere alla propria tavola
Placò la sua fame
senza chiedere chi egli fosse né da dove veniva
Se girava per il mondo o se fosse un vagabondo.
Un bicchiere di vino per dare gusto alla sua sete
Una tazza di caffè per potersi scaldare dentro.
Dagli occhi stanchi di quell’uomo fiorì una lacrima
germogliata senza vergogna
Avvolse le immacolate mani di lei fra le sue
e come segno di gratitudine le sfiorò con le labbra.
Lei rispose con un sorriso
dando un senso a quel momento
con semplici parole dettate dal cuore.
“Non importa, non è nulla
il Signore con la forza della sua infinita bontà
ci ha insegnato l’umiltà
il rispetto verso il nostro prossimo.
Tu sei buono ed il tuo cuore è pulito
come limpidi sono i tuoi pensieri.
Ora rialzati ti prego poiché i tuoi occhi più non vedo
Alzati affinché possa scorgere riflessi in loro
questo infinito momento di tenerezza
Fa che io possa leggere sul tuo volto
i segni della disperazione, delle avversità del tempo.
L’uomo raccolse dei piccoli fiori e per lei scrisse
una delle pagine più belle della propria vita.
Scese la notte
le carezze si dispersero in dolcezza e amore
I loro corpi si unirono
fino a diventare un solo mondo
poi un lungo e interminabile bacio
rubato alla notte di un amore senza tempo.
Una fata e un vagabondo, figli di un sogno
di una storia scritta nel vento
E quando la luce si levò alta nel cielo
sulla soglia di casa si lasciarono con un sorriso
ed il ricordo di quei momenti colmi di speranza.
E così senza chiedere chi fosse né da dove veniva
lei le regalò una dolcissima lacrima
che sentì morire sulle sue labbra.
"Addio dolce donna
tu vivrai nei miei giorni di sempre
nei passi che uno dopo l’altro
accompagneranno il mio cammino.
In me vivrà il ricordo del tuo volto
delle tue carezze, dell’intenso momento
di questo immenso atto d’amore
e con esso nel silenzio
si assopiranno gli ultimi lamenti
di questo giorno di Marzo.
Addio dolce donna, dolce fata dei vagabondi.”

(dedicata a Speranza Boanta)



22) Condanna (Giu 1977)

Non meritate parole
voi che denigrate le umili persone
che vivono al vostro fianco.
Non meritate più niente
voi semidei che giudicate il fallimento altrui
Voi che il fallimento raggiungerete
poiché siete soddisfatti di vivere sopra quel gradino
come fosse il tetto del mondo.
Non meritate parole
non meritate rancore, né disprezzo
Non meritate quello scalino su cui ora vi adagiate
e sopra il quale alla fine morirete
rigonfi della vostra presunzione.
Come potete considerare un uomo voi
fenomeni naturali quali siete
quando negli altri notate solo le negatività …
Come potete posare il vostro sguardo meschino
sopra chiunque spenda parte della propria vita
nella stremante lotta per la sopravvivenza.
Nulla per voi è normale
Nulla per voi è possibile, realizzabile
Poco vale la vita, il sacrificio
di chi tutti i giorni, con tutte le sue forze
tenta con immensa fatica
la scalata di quel piccolo gradino.
Un gradino di cui voi oggi
ne avete fatto una montagna insormontabile.
Come posso farmi giudicare da voi
quando non siete neppure capaci
di rendere migliori voi stessi.
Non meritate parole
non meritate rancore o disprezzo
e tante volte, quante volte, mi chiedo
come potete meritare voi stessi, amici miei
poiché non valete un solo centesimo di come sembrate.



23) E la mia piaga riprese a sanguinare (Giu 1977)

T’incontrai sulla mia strada
e senza chiedere nulla al mio cuore malato
mi hai offerto il tuo amore.
Fra le mura della mia casa
mi hai donato il tuo corpo senza accorgerti
della profonda ferita celata dentro di me
Era una ferita d’amore, di un amore senza amore
E la mia piaga riprese a sanguinare.
Agli occhi della gente tu donna benefattrice
io un piccolo uomo senza futuro ed idiota
Amore mio, su quello zoccolo di cristallo
mi ci aveva messo mia madre
o forse più di un caro amico
In quella statua così fragile però
chiaramente si scorgeva una piaga convalescente.
E tu non hai potuto farne a meno
di lasciarci un’impronta intrisa di crudeltà
Era meglio qualche insulto, forse anche il disprezzo
ma un gusto d’orrore invase il tuo cuore
E la mia piaga riprese a sanguinare.
Non posso giudicarti, non posso condannarti
ma dai tuoi grandi occhi chiari avevo sperato di più
Sì certo amore mio, decisamente
mi aspettavo molto di più.
E lasciami la delusione conquistata con tanto orgoglio.
Lasciami il livore che macera dentro
me la sono proprio cercata.
Non gioire di tutto questo amore mio
la mia piaga ha ripreso a sanguinare
i miei occhi hanno ripreso a lacrimare
e di te, ormai, non rimane più nulla da dire.



24) Il testamento di uno schiavo (Lug 1977)

E nel fiume mi ritrovai a nuotare
quando le forze vennero meno
La volontà di potermi bagnare
non fu certo una mia scelta ma l’infamia di qualcuno
che volle vedermi morire nelle le gelide acque.
La mia canzone la scrissi affidandola alle ali del vento
dicendo le cose che più desideravo
Qualcuno affermò che era solo un testamento
Il testamento di uno schiavo.
“Amore mio, lascio a te il ricordo 
di questi occhi disperati
che molte volte hanno sofferto per niente
dai quali le tante lacrime sono discese soltanto
per annebbiare e confondermi la mente …
Amore mio lascio a te il calore di queste mani
che per molto tempo hanno stretto il tuo corpo
nelle dolci notti che ci hanno visto vicini
di cui tutto questo resta solo un ricordo.
Amore mio lascio a te il rumore dei passi sul selciato
che hanno accompagnato
la fatica del mio lavoro quotidiano.
Uno dopo l’altro hanno trovato la forza per cercarti
Uno dopo l’altro hanno calpestato questa terra
sperando un giorno d’incontrarti
conoscerti e poi amarti …
Amore mio lascio a te il triste ricordo
delle mie ginocchia che ferite hai curato.
Come una bestia m’hanno fatto strisciare
per poi sofferente potermi incatenare …”
Ed ora che nel fiume mi trovo a riposare
come un cristiano sarò ricordato come tanti
Solo per te amore mio vorrei tornare indietro
per tutto il resto non c’era nulla
per cui valesse la pena di vivere.
La mia canzone d’amore
l’ho affidata alle ali del vento
dicendo le cose che più desideravo
un giorno forse qualcuno ricorderà nel tempo
che sulle rive di un fiume esiste un testamento …
Il testamento di uno schiavo.



25) Dopo venne il sole (Lug 1977)

Il mare sorprese con la sua forza
la città immersa nel sonno.
La pioggia che cadde intensa
si unì alle lacrime di chi ebbe paura.
Il cielo, sui loro corpi
spaccò con violenza l’ultima speranza di vita.
Qualcuno fuggì dando evidenti segni di pazzia …
Dopo venne il sole
e la vita riprese il suo posto di sempre.
La gente raccolse le proprie forze
e sulla piazza adornata a festa
si strinse felice e cominciò a ballare.
Gli amici parlavano e ridevano a crepapelle
mentre ignari viaggiavano incontro alla morte.
Le note di una canzone
si confondevano fra voci stonate
e l’odore forte dell’alcol
nascosto fra i pochi pensieri lucidi.
La macchina nervosa
una curva li aspettava impaziente qualcuno gridò
il cuore per un attimo cessò di battere
il buio tetro li sorprese fino a soffocarli dentro …
Dopo venne il sole, la strada riprese a correre
docile e piatta come il mare d’agosto
i loro sguardi atterriti s’incrociarono
e per la prima volta si scoprirono uomini dentro.
Il sentiero era lungo e tortuoso
il mio passo veloce e senza meta
lei che dietro di me correva
come stesse perdendo l’ultimo treno
Non mi rendevo conto della sua agonia
ma ricordo il gelo che s’impadronì del mio corpo
quando per l’ultima volta sentii il suo urlo di dolore
Dopo venne il sole
ed io cercai d’afferrarla con tutte le mie forze.
Disperatamente gridai il suo nome
la vidi scivolare, lentamente, svanendo nel nulla
lasciandomi il solo ricordo
di un amore spento e senza parole.
La mia casa in rovina
si sgretolava sotto il peso del tempo
non c’era futuro, non un’ombra di luce
solo mia madre che cercava aiuto
Un padre fuggito, forse mai arrivato …
E quando venne il sole
tutti insieme per strada ci ritrovammo a camminare.
Una nuova vita aspettava i nostri passi
altri giorni ancora in cerca d'amore
di un amore vero, sotto il sole di sempre.



26) Una donna in cerca d’amore (Set 1977)

Fra marciapiedi e piazze di città
qualcuno ti ha visto correre e cantare in libertà
le parole di un antico canto
Un canto d’amore svanito nel tempo
La canzone di una piccola donna
alla ricerca disperata del proprio cuore
Il volto di una donna in cerca d’amore.
Col cuore in gola correvi affannosamente
in cerca di due occhi per sperare
Due occhi per credere, due occhi per rinascere
Due occhi per non morire, una bocca da baciare
e poi la voglia infinita di parlare di te stessa, di lui
e della tua vita combattuta per la libertà.
Ti hanno visto correre
ed anche cadere fra le macerie del passato
Ti hanno visto piangere
e inginocchiata pregare, urlando il tuo peccato
Eri stanca, distrutta dalla fatica
per capire quel disperato momento.
E sotto un albero vestito di primavera
si chiusero per sempre i tuoi occhi.
Il tempo cessò di battere nel tuo cuore
niente più sogni, niente più amore, né lacrime.
Il principe che arrivò silenzioso e ti baciò dolcemente
bagnò con le lacrime il tuo vestito bianco
rigò con lacrime disperate il tuo gelido volto
Non c’era più libertà per i tuoi passi
Non c’erano più occhi per i tuoi occhi
Non c’erano più parole fra le tue labbra fredde
Non c’erano più canzoni da ascoltare
per chi aveva staccato la spina per sempre.
C’erano solo lacrime, lacrime amare
di un principe arrivato troppo tardi
all’ultimo appuntamento
dove ad attenderlo
c’erano solo due mani fredde da accarezzare
di una donna sola, sola nel suo dolore
Una donna in cerca d’amore.



27) Amico mio (Nov 1977)

Ricordo di un tempo, di una felicità indissolubile.
Giorni passati fra gli odori di un cortile.
Il vociare dei bambini festanti nei loro giochi di sempre
dove da piccoli si cresceva
immaginando la bellezza di quei nostri anni
di come nessuno mai 
avrebbe potuto stracciarne la gioia
né spezzarne la giovinezza.
Si cresceva morendo da eroi combattendo alla guerra
insieme ai tanti amici rotolandosi per terra.
I giorni strappati da un calendario ingiallito
portarono la fame di anni difficili.
Un uomo senza un tetto e con le tasche bucate.
A pochi passi l’unico compagno di quei giorni sciupati
Un cane per amico.
Con rabbia e sconforto lo cacciò brutalmente
Con sassi, calci e parole ributtanti.
Urlando e piangendo la sua rabbia infinita.
Passo dopo passo
l’ira lasciò il posto alla quiete assoluta
Amareggiato e pentito volse lo sguardo dietro di sé
A soli pochi metri ancora una volta
lo seguiva il cane amico.
Gli anni passarono veloci
fra momenti memorabili e altri da dimenticare.
L’amore arrivò come un soffio di vento
Lasciando un uomo solo con le sue disperate lacrime.
Inquietante la nebbia pose un velo ai suoi occhi
Strade sbagliate, strade come vicoli ciechi.
Tempo che passi, che ci segni dentro e fuori.
Tempo che ci depredi di tutto il tempo
per assaporare della poca gioia che c’è in noi.
“Amico mio che il passo segui fedele
osserva questo sole freddo che ci trova ancora vicini.
Ascolta i lamenti di un mondo malato e crudele.
Restami vicino ancora questa notte …
Amico mio non mi lasciare.”
Alba di un nuovo giorno, di un freddo mattino
Di un sogno lacerato dentro gli occhi di un uomo.
Porta via con te questa triste storia
Storie di uomini disperse come lacrime discese dal cielo.
Sulla terra umida che ha inghiottito in un solo momento
un uomo ed il suo amico di sempre.
Sotto il sole carnefice di un giorno d’Aprile.



28) La tua casa è lontana (Lug 1977)

Prendi la mia mano se dovessi perdermi
sulla strada che corre verso il futuro.
Cerca la luce nei miei occhi
se dovessi chiuderli per un solo istante.
Nell’inferno del passato
certamente scivolerei senza paura alcuna
e nel ricordo del nostro primo incontro
vorrei solo conoscerti pura nell'anima
e meno puttana sotto le vesti fresche di bucato
Riflessi di luna sfiorano fievoli i tetti di antiche case.
Vicino allo steccato del tuo giardino
cresce intenso il profumo dei fiori
con l’annuncio di una nuova primavera
E la tua casa è lontana amore mio
Troppo lontana perché ritrovi in me la forza
di rubarti ancora un bacio
per poi voltarti le spalle per sempre.



29) Ammissione di colpa (Gen 1978)

Buongiorno cielo oscuro
compagno dei miei tormenti
Buongiorno a te
che piangerai i miei sentimenti
per poi sparir con le mie gioie
Buongiorno al sole, alla luna
Buongiorno agli amici, al mio amore
Buongiorno al vento e alla tristezza
Buongiorno a chiunque
possa far parte dei miei pensieri
Buongiorno a chi cerca un posto
in fondo al mio cuore
che vuoto e indifferente
ha lasciato spazio alla solitudine.
Buongiorno a voi
che apprezzarmi saprete
Ed io vi accetto
per quello che da sempre voi siete.
Vi amo per come vi siete presentati.
Vi voglio, vi desidero
perché senza di voi non ci so stare
Ed il nulla diventa niente
se si specchia nella mia immagine.


30) Il volto di mia madre (3 Gen 1978)

Sono il frutto del tuo amore
Sarò la speranza viva della tua vita
ed è bello in questo giorno d’inverno
scoprire d’essere la luce dei tuoi occhi.
Quante lacrime sprecate per me
per l’incerto mio destino.
Quante notti passate in bianco
alla ricerca di una madre amica.
Quante volte i tuoi occhi inumiditi
specchio della mia tristezza per l’amore perduto.
Non ci furono parole dedicate più belle delle tue
al cospetto dell’ennesima primavera.
Parole come piccole gocce d’acqua
sbattute in faccia alla gente
come fossero gocce di pioggia incessanti.
Parole che solo una madre sa donare
come un limpido mare d’amore …
“Parlate, parlate pure, dite di lui quello che vi pare
Caricatelo della vostra croce se credete
Sappiate però che nulla può farmi male oltre il limite
Quando lui mi è vicino il mio giorno si accende di luce
e si riempie come il sole.”
Porto con me ogni istante della mia vita
il ricordo di queste parole
che mi hai regalato un giorno lontano
dove tutto non era niente, dove il niente era buio.
Troppo male nel mio passato
Troppo passato nel mio presente
e nel presente nessuna gioia senza un vero amore.
Il giorno più bello sei tu
La persona che più amo ha i tuoi capelli
perché sono i miei capelli.
Ha i tuoi occhi perché sono i miei occhi.
E la tua immagine è lo specchio della mia vita.
La natura meravigliosa è colma di cose leggiadre
le cose più belle che in eterno vivranno
ogni giorno splendono sul volto di mia madre …
Sarò il frutto del tuo amore, nel bene e nel male
finché vivrò, finché vivrai
oltre la vita, per sempre … insieme.



31) Ricorda un giorno d’avermi conosciuto (Feb 1978)

Il tempo che passa
non può cancellare certi momenti
fatti di dolci ricordi.
Il sole che ci scalda nel profondo del nostro cuore
è un sole vitale per chi comprende d’esistere
per un qualcosa che non c’è più …
E tu che porti i tuoi passi
lontano dal mio mondo di sempre
ricorda un giorno d’avermi conosciuto.
Ricorda la pioggia che ci sorprese abbracciati.
Le mie parole, le mie promesse.
Ricorda il vento che avvolse i nostri corpi
i miei capelli confusi fra i tuoi
l’ultimo bacio e poi l’addio.
Il tempo che passa
non può cancellare quei giorni di sole
vissuti con te in riva al mare …
Ed io non ho rimpianti
non ho rabbia, non ho lacrime.
Non ho scuse da accampare
per questa mia indegna solitudine.
Ricorda un giorno d’avermi conosciuto.
Ricordati di me nei tuoi silenzi, nei giorni di sole.
Nei tuoi sguardi rivolti all’orizzonte …
Ricorda la mia immagine
l’ultimo bacio e poi l’addio.



32) Vorrei sapere dove sei (Feb 1978)

Vorrei sapere dove sei …
Vorrei sapere dove sei per correrti incontro
per poi prenderti per mano
ed infine portarti sul viale dei nostri incontri
Dove gli alberi ricoperti di primavera
nascosero le semplici tenerezze
di tante promesse dissoltesi nel vento.
Vorrei sapere dove sei
per donarti questo canto d’amore
Per disciogliere la tristezza dei tuoi occhi
occhi che tanto ho amato
nel dolce ricordo di un cielo
cresciuto nelle favole di un tempo
Nei miei giorni d’infanzia
dove ho tanto sperato d’incontrare
quello sguardo di donna
dove potermi perdere d’amore.
Vorrei sapere dove sei
vorrei sentire il tuo silenzio
ed in silenzio arrivare fino a te
per non turbare la pace dei tuoi sentimenti …
Vorrei sapere dove sei
per camminare insieme incontro la notte.
Vorrei sapere chi sei tu
per poi capire un giorno chi mai sarò.
Il tempo però che corre fra noi è grande
come gli spazi dell’infinito
ed io troppo piccolo come uomo
per superare barriere insormontabili
Per infrangere quei sogni che talvolta diventano realtà.



33) Una stella col tuo nome (Feb 1978)

L’alba nasceva lontano
dietro i monti l’arrivo di un nuovo sole
ed io in ginocchio con le mani sul volto
ringraziai il manto di stelle
che protessero il mio sonno.
Il silenzio della notte
mi sorprese in ginocchio in un campo di fiori
Non ricordo nessuno accanto a me
solo la luna dall’alto mi vide
Solo le stelle disperse nel buio
accorsero in mio aiuto
Scelsi fra loro la più bella e la chiamai col tuo nome
regalando ai venti della notte
la tristezza della mia voce
sperando un giorno potesse giungere fino a te.
E gridai il tuo nome turbando la quiete della sera
infrangendo il silenzio della valle
E sognai la luce dei tuoi occhi
Occhi che illuminarono il mio cammino
portando il sole nel mio presente
E baciai le tue labbra che mi parlarono d’amore
Poi venne il giorno, il risveglio.
Che silenzio quando riaprii gli occhi
che silenzio nella valle, nella notte
nell’alba, nel sole.
Che silenzio tutto intorno
nella mia voce, nella mia mente …
Che silenzio senza di te
senza la luce dei tuoi occhi.



34) A poco a poco la sognai (Mar 1978)

A poco a poco la sognai
A poco a poco poi l’amai
ed il mondo diventò diverso
ai miei occhi apparve come un giardino immenso.
Un giardino bagnato dalla pioggia
che subito dopo vidi ripulito dalla vergogna.
E mentre lei vicino a me si assopì dolcemente
poche parole a tutti voi dedicai …
Poche frasi per chi mi ha amato banale
Poche frasi per chi mi ha chiamato diverso
e come altri poi mi giudicò uguale.
A poco a poco la cercai, a poco a poco la creai
ed il suo corpo prese forma come in un sogno.
Del suo viso m’innamorai in un istante
ed il cielo che celò il mio desiderio
prese posto come dono negli azzurri suoi occhi.
Quegli occhi limpidi
che sgorgarono le prime lacrime di gioia
quando un mattino volle saziarsi del mio amore …
… E per lei colsi una rosa che dei fiori è la regina.
A poco a poco la sognai
per poi svegliarmi con il giorno
e ricordarla come un incanto.
Senza capire, senza sapere
perché provai tanto rimpianto
al calare d’ogni luna.


35) Vecchio uomo dal canto antico (Mar 1978)

Vecchio uomo dal canto antico
l’eco della tua voce
giunse nei vicoli più disperati della mia città.
La tristezza del tuo canto sparse la malinconia
negli occhi di chi tanto aveva pianto.
A coloro che ti donarono poche monete
rispondesti con un sorriso.
A chi ti cacciò con l’insulto
parlasti della bontà di un “Cristo …”
Un uomo che in mezzo alla gente
portò un messaggio d’amore
Egli con la verità racchiusa fra le mani
tu con il canto del cuore.
Un bimbo ti corse incontro e ti chiamò signore

“Signore della strada …”

quella strada dove dolce la tua voce
nel cielo si disperse
creando per lui la favola dell’innocenza
Un fiore immacolato
che accarezzandoti la lunga barba bianca
a te si strinse forte
regalandoti un baciò e il suo candore
Non c’erano monete che potevano compensare
la purezza di quel suo piccolo e grande gesto d’amore.
Al ciabattino che sulla porta di bottega
sognante rimase ad ascoltarti
regalasti la canzone della fatica
con le frasi più belle di una favola antica.
Alla vecchia signora che pacò la tua sete
pochi stornelli di una celata saggezza.
Stornelli che riportarono alla mente
il tempo passato della sua giovinezza.
Ai giovani amanti
nascosti nel loro mondo di tenerezze
le parole d’amore di un mendicante
il quale amore non conobbe se non per un istante.
E a me che t’ascoltai incredulo
il segno di queste poche righe
di una lacrima discesa dai miei occhi
racchiusa fra le mani stanche
dentro un saluto distante dal tuo sorriso.
Vecchio uomo dal canto antico
non ci saranno monete al mondo
capaci di compensarti di questo attimo infinito
Non ci saranno frasi più belle delle note d’amore
che in questo giorno di primavera
hai saputo donarci col candore del tuo cuore.
Ci sarai solo tu ed il tempo che per te s’è fermato.
Scolpendo l’eco della tua voce
nella melodia trasportata dal vento.



36) Il sogno di un poeta (Apr 1978)

Una strada aspetta i miei passi
e percorrerla vorrei.
Dove andare non lo so, dove il male non c’è.
Dove la gente non parla e non ride di te.
Se potessi inventare l’orizzonte, forse stupido sarei
ma che importa, senza il nulla lo dipingerei.
Niente case, niente asfalto.
Tutto un prato, tanti fiori.
Poca gente, che sia bella e pulita.
Se esistesse un luogo dove porre la prima pietra
con passo incerto
e una grande emozione dentro al cuore
lascerei la mia casa per dare vita a un grande sogno.
Senza soldi, senza scarpe.
Solo il cielo, solo il sole
ed una foto che mi ricordi di te
Questo è il sogno di un poeta.
Un sogno assurdo, forse un po’ banale ma che importa
se potessi un segno di vita gli donerei.
Tutto un prato, tanti fiori
Solo il cielo, solo il sole
ed un mondo di desideri dove vivere d’emozioni.
Una strada aspetta impaziente i miei passi
e percorrerla vorrei.
Dove andare non lo so.
Dove il male non c’è, dove la gente ha voglia di te.
Dove esiste tutto ciò, dove i sogni si svegliano con noi.
Quanta strada da fare per rincorrere un mondo
dove la gente non viva d’illusioni o bugie.



37) Il vento soffia forte (Apr 1978)

Il vento salendo s’affacciò al mio balcone
aprendo con la sua infinita forza
la finestra della mia stanza.
Seduto in un angolo
rividi la tua immagine accovacciata al mio fianco
come nei giorni di pioggia
vissuti con lo sguardo disperso nel vuoto
dove i sogni presero il sopravvento
sulle nostre inquietudini.
Eri lontano, troppo lontano
per raccogliere le tue mani fra le mie.
Troppo lontano
per una semplice speranza di sentirti ancora mia.
Il vento soffia forte spazzando via i ricordi.
Cancellando le mie gioie e con loro
questo mio giorno che passa indifferente.
Il vento soffia forte
sbattendo con violenza sulla mia porta.
Portando via con sé l’odore della morte.
Il ricordo del tuo nome
soffocato dai rimpianti di questa mia vita.
Questa vita che altro non mi diede che te
la sola cosa dolce e umana
fatta di semplici verità spazzate via nel tempo.
Il vento soffia forte
e in questo interminabile giorno di solitudine
resta in me la gioia del tuo sorriso.
L’illusione del tuo amore
che un giorno all’improvviso, ferito a morte
aprendo gli occhi, svanì con te.



38) Giovane Uomo (Apr 1978)

Prosegui per la tua strada giovane uomo
Cammina con te stesso
Nascondi sotto i lunghi capelli il tuo volto infelice.
Posa sulle ali di un'aquila
i tuoi sogni senza speranza
Abbandona sulla cima di un monte
i tuoi pensieri malvagi.
Qui non puoi vivere sotto queste tue vesti
fatte di stracci immacolate …
In questo mondo dove l’uomo
è candido come un bimbo appena nato
non c’è spazio per te
non c’è spazio per le tue amarezze
In questo mondo dove la lealtà è trasparente
come l'acqua che nasce dai monti
non c’è spazio per te.
Non c’è spazio per le tue delusioni
non c’è spazio per la tua infelicità.
Vattene per la tua strada giovane uomo
Il tempo non ti ha risparmiato per nulla
Hai vent’anni di vita sulle spalle
Non cercare nello specchio
l’immagine di un vecchio consumato dentro.
Posa sulle ali di un’aquila la tua sporca anima
Abbandona sulla cima di un monte
il tuo corpo esausto
Non c’è posto per uno come te
in questa nostra ipocrita società.
Non c’è posto per te in questo posto dove l’amore
è bello come un fiore che nasce a primavera.
Non c’è spazio per te
non c’è spazio per la tua rabbia
In questo mondo toccato da Dio
dove la sincerità risplende come il sole
che nasce dall’orizzonte sperduto
non c’è spazio per te.
Non c’è spazio per il tuo odio
Non c’è spazio per il tuo pessimismo.
Fuggi per la tua strada giovane uomo.
In questo mondo formato da santi
sembri il solo ad aver consumato una vita di sbagli
ma è pur sempre vero che fra tanti errori ed orrori
sei l’unico in tutta questa putrida storia
ad aver versato una meravigliosa lacrima.



39) Una poesia per un poeta (Apr 1978)

Vorrei che qualcuno scrivesse delle parole
Non importa che siano brutte oppure belle
vorrei poche righe che parlassero di me.
Con la macchia della sua penna
vorrei che qualcuno raccontasse la mia storia
dando vita a un foglio bianco.
Narrando in poche righe
ciò che è falso oppure vero.
Vorrei che qualcuno scrivesse a cuore aperto
leggendo nei miei pensieri
e senza esitazioni o ripensamenti
calcasse la sua mano liberandomi dal tormento
d’esistere per nulla al mondo.
D’aver pianto inutilmente
per poche frasi scritte al vento
Poche parole
che di me hanno detto poco e niente
se non per un momento.



40) Alla ricerca di me stesso (Apr 1978)

Non ricordo il giorno, non ricordo l’istante.
Non ricordo con quale voce
cantai la mia canzone d’amore.
Non ricordo la mia vita, non ricordo il passato.
Non ricordo per chi ho vissuto
e se ho vissuto chi ho amato.
Quanta confusione …
Dentro di me un aggrovigliarsi di pensieri
riporta alla mente infinite domande.
Domande che non sempre trovano risposte.
Che cosa ho visto, cosa ho fatto …
Quali sono le cose che ho detto …
e quelle che mai ho capito.
Che cosa ho scritto, cosa ho scordato.
E capire io vorrei perché un giorno sono partito
per le strade dissennate del mondo
senza una meta, nell’incerto mio cammino.
Non ricordo il giorno, non ricordo l’istante.
Non ricordo perché fuggii
né perché, dopo solo pochi passi
mi ritrovai sulla strada di sempre.
Oggi vivo con le stesse domande.
Con la solita gente, gli ennesimi ricordi.
Con le medesime paure che vincere non so
senza le persone che ho amato e mai più ritrovato.
Senza di me che ho camminato tanto.
Senza il suo volto
disperso in uno specchio senza riflesso.
Senza sapere e capire perché un giorno, disperato
sono partito alla ricerca di me stesso.


41) Pensiero malvagio (Mag 1978)

Vola pensiero malvagio
fuggi lontano da questo mio corpo
abbandona la mia mente nel momento torbido
di questo mio tormentato giorno.
Vola pensiero malvagio
ed io domani ci sarò ancora.
Ed il tempo non mancherà
per ridimensionare la mia esistenza
Il tempo non sciuperò
per ridare pace alla mia anima
per ridare luce al mio volto.
Vola pensiero malvagio, dimentica il mio posto
scansa la delusione di questo presente
ed io domani ci sarò ancora.
Ci sarò con le idee più chiare
Con la quiete nella mente e la vita come compagna
Io domani ci sarò per vivere altri giorni ancora.
Soprattutto spero d’essere migliore
di quest’assurdo momento
in cui tu mi hai preso dentro
Vola pensiero malvagio, vola
ed io domani ritroverò ancora
la mia infinita voglia di vivere.


42) Un male incurabile, l’uomo (Mag 1978)

Venga il giorno con le sue malinconie
con la febbre dei desideri
con l’assillo di nuovi pensieri
Venga il sole, la pioggia o la nebbia
ma ci porti la speranza
di un presente che sia migliore del passato
di un domani migliore di questo momento.
Venga il giorno ma non ci porti via il sorriso
rigettandoci nel tormento
Non ci privi della nostra quiete
ridestando in noi il rimorso
delle azioni quotidiane consumate nel male
che la sera col suo silenzio ci porta poi al pentimento.
Venga il giorno con le sue malinconie
Venga il sole con frammenti d’allegria
Venga la pioggia con i suoi momenti di tristezza
oppure la nebbia con i timori dell’insicurezza
Venga chiunque possa ridarci l’esistenza
e se vita non ci tocca
che ci porti via la morte, tanto ritorneremo
e di certo saremo più numerosi di adesso.
Ed io spero solo che i prossimi
sapranno essere migliori dei presenti
poiché troppo piccoli siamo divenuti grandi
per non essere condannati e da noi stessi giudicati.



43) E poi amore, ancora amore (Mag 1978)

Poserò ancora le mie parole
sulle acque limpide di un torrente
sperando possano giungere pulite
alla donna a cui le dedicai in un giorno di gioia
con la sincerità padrona del mio cuore
e l’amore racchiuso nei miei occhi
Poserò ancora le mie mani
sulle foglie gialle d’autunno
sperando che il vento della notte
ne risparmi almeno una di esse
Affinché sopra possa scriverci l’amore
il giorno in cui la incontrai
il nome della donna che amai
e poi il segno di qualche lacrima
che confondersi potrà con la rugiada.
E poi un sorriso dedicato ai ricordi
infine il nulla, il vento
l’illusione di un momento
La solitudine, il silenzio
la speranza di un altro amore
e poi amore, ancora amore e nulla più.


44) Il fiore e la pioggia (Giu 1978)

Vorrei, in questa gelida notte
chiedere se fra qualcuna di queste stelle
riposa la donna che un giorno amai.
Felice fra le più belle del firmamento.
Vorrei sapere se la donna che mi offrì il suo cuore
fra la malvagità della gente
ha saputo perdonare coloro che quaggiù
videro in noi due persone incapaci
di un semplice gesto d’amore.
Coloro che vicino a me, con risentimento e tristezza
negli occhi non riesco a guardare.
Vorrei chiedere se fra tutte voi portò il ricordo
di quel suo triste amore
che nei prati verdi della speranza
la lasciò sola fra i fiori che nascono e germogliano
con l’arrivo delle prime piogge.
Sola come un cane scacciato e impaurito.
Bruciata dai raggi di un sole spietato
che amare, oggi come ieri, non so più.
Vorrei, in questa gelida notte
chiedere ad ognuna di queste stelle
se fra le più belle del firmamento
riposa felice lei, la donna che amai.
Vorrei chiedere se c’è un posto anche per me.
Per me che ormai più vivere non so
nei prati verdi della speranza
dove il gelo di queste mie lacrime
non alimenta il più piccolo dei fili d’erba sparsi qua e là
in un campo di fiori che fiori più non ha.


45) L’ultimo addio di un assassino (Giu 1978)

Canto per amore della donna che più mi ha amato
Vivo per i suoi affetti
che talvolta ingiustamente le ho strappato
E mentre il giorno muore
e le stelle s’accendono nel cielo dedico a lei
le lodi di un figlio sbagliato e vagabondo.
Madre quanta luce ha portato a te il mio corpo
il giorno in cui nacqui sotto il sole di Settembre
Dimmi, quanto buio ha lasciato la mia assenza
Quanto pianto e dolore
ti hanno stretto intorno al cuore
E s’è valsa poi la pena di sorridere al mio ritorno.
Di gettarmi le braccia al collo
e quasi sussurrando, dirmi

“Grazie figlio mio per quest’intenso attimo d’amore.”

No madre, tu non sai chi sono io.
Tu non sai il male che ad altri ho arrecato
Il pane che ho mangiato
l’ho comprato con denaro sporco
Le donne che ho amato
le ho ingannate con la menzogna
No madre, tu non sai che bestia al mondo hai generato
e non sai che vita schifosa il tuo amato figlio s’era creato
Padrone di tutti gli uomini
quanta gente col terrore ha schiacciato
E pieno d’arroganza e bieco orgoglio
a nessuno mai chiese perdono.
Non chiesi perdono nemmeno a me stesso
quando fra le mura di una cella umida
rinchiusero il mio corpo pieno di fango e bestialità.
Madre quanto tempo è trascorso sul tuo volto
Bella come sempre ti ritrovo con i capelli bianchi.
Dolce come sei hai gioito al mio ritorno.
Hai pianto fra le mie braccia
E non c’è pace per te
che ora piangerai sul mio corpo
Il corpo di questo tuo figlio
che non sa chiederti perdono.
Perdono d’avermi creato
perdono d’avermi amato sbagliato.
Perdono d’essermi spento ai tuoi piedi
e d’averti ingannato con l’illusione di un ritorno
Un ritorno che precederà un altro addio
questa volta l’ultimo madre mia
L’ultimo addio di un assassino.


46) Senza spiegazioni (Lug 1978)

Com’é grande questo amore
che svegliandoti un mattino
sembra avvolgere tutto intorno al cuore.
Com’é triste il mio pensiero
che confuso cerca intorno
quello che spiegarmi lei non sa.
Ed è così che nasce il dubbio
Se il risveglio è stato un sogno
o se il giorno è una realtà
che pian piano è svanito con lei
Ma ci sono modi e modi per dirsi addio
e tu tradendomi, amore mio
hai scelto quello sbagliato per morire dentro di me.




47) Non è difficile (Lug 1978)

Non è difficile congiungere le mani e pregare.
Portare queste alla fronte in segno di sconforto
fino a nascondervi in esse il nostro volto.
Fino a farsi travolgere dai propri tormenti.
Non è difficile guardarsi intorno inebetiti
Sentirsi soli come eremiti
per poi piangere come bambini.
Non è difficile cadere sulle ginocchia
e invocare senza voce il tuo Dio.
Urlare la nostra disperazione al vento
per poi farsi soffocare ed uccidere dai rimorsi.
Quello che è più difficile
in questa vita fatta di solitudine
è rientrare in sé nella realtà di sempre.
Ripensare con dovere e rispetto a noi stessi.
Dire basta e avere il coraggio
di affrontare un nuovo giorno
e con umiltà ricominciare una nuova vita.
La stessa vita che di un amore infinito
rende gli uomini felici
nell’essenza di quest’opportunità senza fine.


48) Parole senza verità (Set 1978)

Vorresti avere la forza di scegliere il giorno in cui
porre per sempre l’ultima pietra
sulla strada di questo tuo ignoto cammino
ma non ne trovi il coraggio.
Vorresti correre fino a farti scoppiare il cuore
Urlare e piangere
per poi finire la tua corsa in un dirupo
ma non hai nemmeno la forza
di reggerti in piedi nella tua inutile vita …
E tu signora della notte
mentre rifletti nei suoi pensieri
stacca la tua ombra
dalle mura di questa sua casa caduta a pezzi
o certo sarà che il calar del buio intenso
priverà quest’uomo della gioia immensa
di potersi guardare allo specchio
per poi così scoprire un giorno
con quanta dignità e sofferenza è stato capace
di riprendere il suo cammino verso la speranza.
Vorresti poter credere a coloro
che con poche parole donano luce alla vita
mentre, parlando di sofferenze vissute
col sorriso stampato negli occhi
sembrano quasi volerti prendere in giro.
Vorresti poter stringere la mano ad un amico
e potergli parlare dei ricordi
degli amori svaniti nel vento
ma non c’è nessuno che tu ricordi
sia disposto ad ascoltare, o a ricordare le tue mediocrità.
Forse è solo colpa tua, in fondo, se tutto ciò accade
o forse questa è soltanto una triste storia.
Una storia fatta di poche verità nascoste
e di troppe parole senza verità.



49) Quando raggiungerai la tua casa (Set 1978)

Quando raggiungerai la tua casa
e ti chiederai cos’è successo
Non so in quale parte di questa città
potrai credere il mio corpo
Forse in una stazione isolata di periferia
oppure nel parco centrale circondato dai bambini
Forse sotto le gallerie della metropolitana
o in un bar a perder tempo con un mazzo di carte
Forse nelle vie malfamate di un quartiere qualunque
oppure tra le braccia morbide
di una donna che neppure conosco.
Quando raggiungerai la tua casa
una cosa è certa amore mio
io sarò lontano dai tuoi occhi
Quando ti ritroverai tristemente sola
da un’altra parte del mondo
qualcuno che ti ama
custodirà gelosamente il tuo ricordo
nel proprio cuore e nella mente
E quando ritroverai il tuo uomo di sempre
spero solo di non essere già stato dimenticato
e se ancora il ricordo del mio volto vive in te
fa che possa morire lentamente
senza lacrime, senza soffrire ed io rinascerò con te.



50) Ricordo le tue lacrime (Ott 1978)

Grazie per le tue lacrime
dolcissima donna dai capelli color di sole.
Grazie per le tue parole
per il tuo sentimento e per il deprimente momento
in cui hai preso posto dentro di me
Grazie della tua presenza
e di tutto ciò che lontano da lei
da molto tempo ero rimasto senza
Grazie per il pianto dei tuoi occhi
Per la dolcezza della tua voce
che da sempre sento e solo oggi riconosco in te
coperta di fatalità e d’amarezza
Grazie per quel sentimento di un istante
di quel lurido giorno di pioggia
Grazie di quell’immenso attimo di verità assoluta
La prima volta che ti ho sentito entrare in me
con le tue lacrime, le tue dolci parole
e con tutto quello che di più semplice
da sempre, si cela in te.

(dedicata a Fernanda Di Bello)



51) Pazzamente perduto (Ott 1978)

Giungerà la stagione delle piogge
Sì sento che presto arriverà il pianto delle nuvole
ed io inevitabilmente correrò da te
Ti parlerò di cose che neanche conosco
ma farò di tutto, bambina mia
perché tu rimanga al mio fianco
Vedrai farò di tutto bambina mia
Farò anche il pazzo
e un giorno forse riderò di me stesso
guardandomi allo specchio, scoprendomi pagliaccio
ma farò di tutto bambina mia
perché tu possa rimanere al mio fianco
Giungerà la stagione delle nuvole piangenti
Sì sento che presto arriverà quel momento
ma non chiedermi, bambina mia
di donarti il sole con la mia presenza …
Farò di tutto per te, farò l’impossibile per te
ma ti prego amore, non chiedermi tanto
tutto questo potrebbe essere solo
uno stupido modo di dire.
Ti voglio tanto bene bambina mia
ma non credo valga la pena
rincretinire fino a questo punto per te
non credo valga la pena disperdere
tanto amore per te piccola mia
No, non credo nessuno al mondo
possa sentirsi così infinitamente offeso
Era solo un tentativo
ed io non ho più carte da giocare con te amore mio
Era solo un sogno dentro il quale, piccola bambina mia
mi sono pazzamente perduto.



52) Punto interrogativo (Nov 1978)

Dimmi amico mio, che cosa succede …
Non ho ben capito se tu stai scappando
o se quello che stringi fra le mani
è solo un modo di alleggerire
il peso quotidiano della vita …
Che cosa è accaduto di così inquietante
per turbare il presente e la felicità
che traboccava nei cortili della nostra infanzia ?
Forse c’è un po’ d’erba in meno
dove sedersi all’ombra del grande albero
Forse è svanita quella voglia di fantasia
che qualcuno sapeva darci con un po’ d’allegria
Qualcuno che non si sa più dove cercarlo
Né con quale nome chiamarlo
Che cosa c’è di così cambiato in noi
Cosa c’è di peggio
di quello che tu stringi fra le mani amico mio ?

“L’età di un’epoca maledetta
ha sconvolto il nostro presente, amico mio.
Guarda intorno a te
se ancora hai ancora forza dentro al cuore
per urlare di rabbia e dolore
Lascia scivolare le tue lacrime amare
senza sfuggire con vigliaccheria
questo bastardo momento.
Capirai che non c’è più tempo per scherzare.
Qui s’inizia a morire.”

(dedicata a Ettore Sordi)



53) Occhi verdi (Ott 1978)

Occhi verdi segnati dalla tristezza
Occhi verdi
un sole che si riflette
Occhi verdi
il colore del mare nei limpidi giorni d'estate
Occhi verdi
la speranza dell’amore
del mio amore eterno
che riflesso nel tuo sguardo
giunge struggente come tempesta
per poi svanire come lampi nella notte.
E nel silenzio
dispera l’anima di chi un giorno lontano
volle perdersi fra le tue braccia felice
Occhi verdi
Occhi vuoti senza più colore
Occhi verdi, occhi spenti
che in questo giorno d’autunno
rivedo dentro uno specchio senza anima
e senza calore.



54) Un giorno anche per lei (Nov 1978)

Credete che nessuno vi abbia visto
lanciare quel sasso contro colei che amo …
Credete che sia facile colpirla
nel profondo del suo orgoglio
Credete sia impossibile scalfirla …
Provate mirare al suo cuore
se il coraggio vi sorregge
vedrete dove correrà a rifugiarsi
nel solo tentativo di resistere alla vostra cattiveria.
Capirete perché lei
non ha sparato un solo colpo contro di voi.
Non guardate stupiti la donna che amo.
Non crediate d’averla ferita lievemente.
Lei è troppo giovane
perché capisca il male che vi scorre nelle vene
e forse, in fondo, vi ha già perdonato.
Non crediate però d’averla fatta franca.
Verrà il giorno
che la vedrà protagonista della sua vita.
E quel giorno sperate soltanto
che vi giri le spalle in silenzio …
Senza proferire colpo alcuno.



55) Lasciami il tempo (Nov 1978)

Prenditi pure le ultime parole
Sputate dalla mia bocca
come fossero sentenze in un momento di rabbia.
Raccogli con le mani socchiuse
il disprezzo ed il livore che in loro ho riversato.
Come in un flash scorreranno i rimpianti
logori e abbandonati per strada.
Rimpianti che hanno spento in me la gioia di viverti.
Lasciami il tempo amore mio
Lasciami il tempo di scrivere fra i ricordi.
Ancora qualche momento di felicità perduta
prima che la parola fine di questo nostro film
sia posata per sempre come fosse l’ultima pietra.
Lasciami il tempo di dirti amore mio
che per te un giorno
ho suonato la mia canzone d’amore.
Ho aspettato e pregato il mio tempo
affinché potessi giungere fino a te.
Per te amore mio
questa notte ho staccato dal firmamento
la più bella delle stelle
e l’ho chiamata col tuo nome.



56) Pensiero (Dic 1978)

Date credito alle mie parole
Date credito ai miei pensieri
se questo potrà dirvi qualcosa.
Lasciate scorrere la mia mano
accettando il mio momento
e tutto sarà più bello
se nessuno di voi mi darà del bugiardo.
Dico quello che penso
Scrivo quel che sento ed ho paura dovere ammettere
che da un po’ di tempo mi sento perso e frastornato
e solo, solo con me stesso, senza bastarmi più.


57) Chi sei (Gen 1979)

Chi sei tu donna, chi sei tu davanti a me ?
Aiutami a capire dinanzi alla tua immagine sbiadita
perché quest’uomo che ti ama di un folle amore
si sente così piccolo e fragile
in questo mondo senza gioia
dentro un mare di tristezza che soffoca il mio cuore …
Chi sei tu donna, chi sei tu vicino a me
aiutami a capire ti prego.
La fatica è compagna dei deboli
ed io debolmente non mi riconosco più.
Chi sei tu così grande, così importante, così dolce …
Chi sei tu così donna?

“Sono l’amore ed il resto non conta
ciò che si scrive e narra intorno a noi è relativo
e banalmente serve solo ad allontanarmi da te.
Sei grande oramai, pensaci e vedrai
qualcuno un giorno riconoscerà in te l’uomo.”



58) Un fiore nato per te (Feb 1979)

Porta i tuoi passi sui prati verdi della collina
Posa il tuo sguardo sotto l’albero di ciliegio
e scoprirai un fiore dolce signora
Un fiore nato dalle piogge d’autunno
con qualche lacrima sfuggita
dai rami di foglie ingiallite dal tempo
Egli è cresciuto sotto i fiocchi di neve
riemergendo dal peso del ghiaccio che lo soffocava
Ha resistito ai forti venti di marzo
per poi sbocciare col ritorno delle rondini
E’ un fiore nato per te dolce signora
Egli ti appartiene, coglilo è tuo.
Porta i tuoi passi sui prati verdi della collina
posa il tuo sguardo sotto l’albero di ciliegio
e scoprirai un fiore dolce signora
Un dono d’amore per i tuoi occhi chiari
un segno di sofferenza
di un uomo che ama e vive lottando
contro la tempesta di cattiverie
che ogni giorno ci sfilano vicino.
Ed io, dolce signora
ho lottato per te crescendo con quel fiore
per amore dei tuoi occhi dal colore del mare
Quel fiore ti appartiene, coglilo è tuo
ed è tutto ciò che posso sperare di darti
Un fiore nato per te, un simbolo d’amore
cresciuto con te dolce donna.



59) Principessa (Mar 1979)

Osserva il tuo mondo
Scopri i dubbi nati col nuovo giorno
piccola ragazza senza idee
Cammina per le strade deserte e sconosciute
dove il nulla e l’incertezza
si celano dietro ogni angolo del tuo viaggio
Osserva il tuo passo insicuro
Oltrepassa il muro di cinta difeso col candore
di chi non ha nulla da nascondere.
Percorri la tua strada di sempre
nascosta fra le fiabe ed i giochi
Tra la gente che ancora crede e vede in te
una bambina senza età.
Cerca la tua gioia
fra i fiori di prati spogli e senza vita
Fra il cemento di palazzi grigi e putridi
Cerca la tua gioia
sull’asfalto bagnato dalle lacrime
lacrime amare di chi soffre
per sopravvivere alla fatica quotidiana
Scopri chi sei fra gli sguardi indifferenti della gente
Vivi l’amore come fosse nulla
senza infamia e senza lode
Respira l’aria gelida compagna della tua solitudine
e forse un giorno capirai in quale mondo ipocrita
stai occultando il tuo candido corpo da Principessa.



60) Piccola vita (Ott 1979)

Viene il mattino
un nuovo giorno nasce
con il gemito di un bimbo …
La luce intensa arriva inaspettata
portando l’amore come un soffio di vento.
Poi un volto amico che ti porge la mano
annunciando il tramonto.
Ed aspettare stupiti
il calare del tetro buio, la signora della notte
Poi la fine … la fine di un incubo
di una misera e piccola vita.


61) Disperso nel ricordo (Ott 1979)

Cerca il poeta
fra le acque smosse dal vento
semplici parole scritte nel tempo
in ricordo di un sorriso quasi smarrito.
S’infrange sullo scoglio nel silenzio della notte
il lamento del pianto di un uomo
che con lacrime amare, in questo giorno d’autunno
ha scolpito nel buio poche frasi d’amore
Poche frasi d’amore
annunciando la sua morte.



62) Solo tu (Nov 1979)

Voci di persone sconosciute
circondano il suo corpo barcollante
Vie di città senza nome ingurgitano i passi incerti
di un uomo che senza dignità
come un’ombra furtiva
urla il proprio fallimento disperato
fra lacrime d’incredibile solitudine.
Tu, solo tu
Avvolto dalla fitta nebbia
capace di nasconderti dagli sguardi della gente.
Tu, solo tu, e l’immensa prateria di cemento
che ti sta divorando fino a sgretolarti.
Qualche goccia di vino
nella borraccia arrugginita custodita gelosamente
Un filo di speranza
nel tuo sguardo indifeso che si spegne verso il cielo
e il tempo inesorabile che s’è preso gioco di te.
C’è ancora qualche ora di buio
per confonderti con la notte
e riposare in pace prima che arriverà domani …
Domani, un nuovo giorno fatto di nebbia
E chissà se riuscirai a rimediare il tuo quarto di vino …
Chissà non cambi qualcosa
e se avrai ancora voglia
di svegliarti e piangere la tua infinita malinconia
Già chissà …
Tu, solo tu
puoi decidere della tua vita, come vivere o morire
e la grande prateria di cemento
potrà solo assistere allibita alla tua triste fine.


63) Lettera d’amore (Nov 1979)

E’ un triste risveglio, dolce amore mio
quello che mi ha colto questa mattina
dinanzi ad un letto intatto
ricolmo di mille pensieri, confusi e minacciosi
Sì bambina mia è forse il più orribile risveglio
della mia lunga carriera di sognatore
di chi i sogni li ha rinchiusi in un cassetto
da tempo immemorabile.
Dolce amore mio non ricordo le parole tristi
scritte nel momento in cui un uomo moriva dentro
ma sono sicuro sono state le parole peggiori
che ho consumato su un foglio bianco.
Dolce amore mio
ieri chiudendo gli occhi morivo pensando a te
oggi ti guardo in viso
e non posso fare a meno di ridere di me stesso
scoprendo la pochezza della tua immagine
E domani bambina mia
Domani di una cosa sono certo
Guardando il mio volto tumefatto allo specchio
mi scorderò d’averti mai incontrata.

(Bugiardo)


64) Strade segnate dal tempo (Nov 1979)

Verrà il giorno in cui un uomo svanirà per sempre
fra le acque melmose di uno stagno morente.
La gente conoscerà la donna che egli amò
e con fatica lavò il proprio volto
straziato e rovinato dal trucco marcato.
Un volto dolce
riflesso in quel catino di lacrime disperate
che il suo uomo di sempre
per lei riempì amaramente.
Verrà il giorno in cui la mente pazza di quel bimbo
che con passione narrava storie d’amore
ai fiori adulti dell’immenso prato di cemento
scoprirà il suo corpo fra i mali del mondo.
Verrà il giorno in cui saprà scegliere la via maestra
quando il senno di poi gli annuncerà
da un giorno all’altro, la fine dei suoi tormenti.
Ed allora …
Spero che nessuno comprenderà
il senso disgraziato di queste mie parole.
Parole scritte nello sgomento di giorni bastardi
fatti d’amarezza e ipocrisia.
Momenti scolpiti negli occhi di chi un giorno
volle seguirmi per le strade segnate dal tempo
insicuro e senza voglia d’esistere.
D’esistere per nulla al mondo.


65) Primavera d’amore (Mar 1980)

Dona il tuo sorriso
a questi miei occhi sognanti
alle soglie del mattino di questo strano giorno
che per amor tuo riconosco diverso.
Cedi al mio cuore
un pensiero al tramontar del sole.
Dona il tuo velo di semplici verità
ed io per te scriverò un canto.
Il canto di una primavera d’amore.
Ed al cospetto della sera
dedicherò alla luce delle stelle
le parole più belle che scorgo riflesse in te
e nella dolcezza pura di un semplice tuo sorriso.



66) Senza peccato (Apr 1980)

L‘uomo capace di nascondere la propria faccia
dietro i misteri e le sue ipocrisie
è colui che meglio di un lampo di luce
riesce a rendere più credibile la propria identità
e più di chiunque altro
è abile nel non negare nulla a sé stesso.
L’uomo che mente contraddicendo il proprio credo
confondendo le menti altrui
con ogni forma di doppiezza
mostrando saggezza e lungimiranza
è colui che sa far brillare la propria immagine
meglio di chiunque altro
in questa nostra marcia società.
Ed allora …
Se tutto questo fosse vero
agli occhi spauriti della gente
Chi mai, anche se per un solo istante
Almeno una volta nella vita, senza pudore
non ha peccato d’imperfezione
Se qualcuno al mondo esiste
che candido come un giglio appena fiorito
vaga per le vie della città senza peccato
è meglio che la prima pietra, così la seconda
la terza ed altre ancora
cominci a battersele disperatamente sulla testa
o certo sarà che prima o poi rischierà d’impazzire
in questa sua vita inutile e priva d’ogni significato.



67) Storia d’infelici momenti (Mag 1980)

Che strano pensiero mi ha colto impreparato
nel grande giardino dei ricordi
dove suonai l’ultima musica dedicata ai miei sogni
Che strana sensazione di disagio
ha sopraffatto il mio corpo
nell’istante in cui, seduto sul grande prato
accarezzai quel fiore rosso che prese a lacrimare
con le prime gocce di un futuro temporale.
Forse la malinconia di quella solitudine
si affacciò più forte della stessa gioia che assaporai
col primo bacio di primavera.
Forse come un ricordo offuscato dal tempo
quel bacio mi apparve troppo fragile
per spezzare l’amarezza di quell’infelice momento.
Forse non ero al meglio di me stesso
eppure credo d’aver visto un bimbo
correre felice fra i fiori.
Credo d’averlo visto cadere con un tonfo tremendo
senza più trovare la forza di rialzarsi, colpito duro
incapace di riprendere il gioco di sempre.
Tutto è così strano dentro di me mentre tremante
non capisco perché provo tanto timore
ad avvicinarmi alla sua croce per leggerne il nome.
Che strano pensiero
mi ha colto nel grande giardino dei ricordi
dove più lo guardo e sempre di più
mi sembra un cimitero d’idee
di situazioni malinconiche
che si confondono con la mia inquietate solitudine
troppa solitudine per un uomo cosi debole.


68) Frammenti (Lug 1980)

Non amarmi come io ti amo
poiché per tanto che posso amarti
tutto ciò è troppo poco
in confronto a quanto molto di più incredibilmente
si può provare di fronte ad una persona
che sento veramente di meritare.



69) E poi (Gen 1981)

C’è chi parla di un campo di fior dove tu 
seduta e disperata, stringevi un foglio fra le mani
Tu che piangevi ad ogni rigo scritto
forse una lettera d’amore, forse un addio.
I riccioli di seta, due labbra morbide
la voglia d’urlare che cresce dentro
mentre esplode una grande rabbia
il rancore e una voglia stupida di morire.
La vita, questa vita ma che inferno non è
se un giorno apri gli occhi e non esisti più.
Siamo solo frammenti inutili
una piccola parte di un’immensa speranza, e poi …
L’amore è un qualcosa fatto di belle parole
Parole spazzate dal vento
Il vento che cancella i ricordi
le immagini, le illusioni e poi …
Amore mio, amore grande, amore vero
Nell’immenso campo di fiori
hai lasciato una croce dentro ad un cuore
qualcosa di non meno importante
che il tempo possa cancellare e dimenticare.
C’è chi ancora parla di quel campo di fiori
come di un posto grigio e senza colori
ma tu ci torni tutti i giorni con tristezza
per poi sognare, per sperare, e poi…?



70) Temporale d’estate (Gen 1981)

Non dite a nessuno di questa nostra solitudine
Nessuno deve sapere di questo temporale d’estate
che forte passa sopra le nostre teste assopite.
Non dite una parola
di ciò che possa esprimere un vostro pensiero.
Non fate un cenno col solo sguardo
Non date segni di timori reali
E’ solo un temporale d’estate
e poco importa se sopra di noi
non v’è neanche un tetto sotto il quale ripararsi.
Poco importa se qualche piccola creatura
dà segni di intirizzimento o spossatezza.
Poco importa se qualcuno di noi
sta morendo sfinito come un cane
abbandonato e impaurito sul ciglio di una strada
Poco importa tutto questo
Dall’alto qualcuno ci guarda
e protegge tutti noi con amore.

< … Da ricordare … >

Vietato formare gruppi che siano composti
da più di tre o quattro persone.
Difficile sarebbe l’inventario delle perdite
Difficile sarebbe per coloro
che dall’alto ci tutelano, la conta dei primi caduti.
Mentre fuori piove, sempre più forte
Piove ancora un semplice temporale d’estate.



71) Giochi di società (Gen 1981)

Non scoraggiate il piccolo uomo.
Il suo corpo giovane
comincia appena adesso a prendere forma
I suoi pensieri si stanno integrando
nel grande gioco di questa maledetta società
di questo circo che chiamano mondo.
Le mani minute stringono un fucile
Le sue parole profumano come un candido fiore
Egli è piccolo ma sta crescendo
Non scoraggiate il giovane uomo
che col capo a penzoloni ed il sorriso sulle labbra
è additato come l’idiota del villaggio
Egli ha scelto la sua parte e presto forse
troverà anche un posto dove vivere felice
Presto forse si scorderà d’avere un’anima.
Non scoraggiate il piccolo uomo
egli è armato e sa difendersi
parla bene e fa’ riflettere su quello che non dice
Non guarda dove cammina
e presto saprete dove rintracciarlo
Presto lo troverete ad aspettarvi più sorridente che mai
pronto a ricordarvi che il gioco non è finito.
Non scoraggiatevi quando vi troverete al suo cospetto
egli è piccolo e da poco sta crescendo.
Provate a fermarlo
chissà che non capirete qualcosa di voi stessi.
Non finire mai di stupirci gli uni con gli altri
non sempre può essere una bella realtà
e intanto continua questo putrido gioco di società.



72) L’addio (Set 1981)

La vidi allontanarsi
accompagnata da un fiume di note
immersa nel suo dolore, distante dalla mia voce
La vidi girarsi
attraverso l’ultimo vetro della mia casa
abbandonarsi nella quiete della sua solitudine
lontano dal gelo dei miei occhi
La vidi scomparire
dietro l’angolo di un palazzo qualunque
Il volto straziato dalle lacrime
quelle stesse lacrime
che sentii posarsi sui miei piedi nudi
La vidi andare via
accompagnata da un mare di parole
spazzate da mille cattiverie
distante dalle riluttanze della mia vita
La vidi andare via, senza fuggire
ma finalmente tranquilla e con passo sicuro.


73) Passerà (Set 1981)

Fra le mie mani scorre del sangue innocente
Una vita senza gloria
è appesa a un filo che sta’ per spezzarsi
Ma forse, piccola mia
tutto questo non è niente, non è vero
Forse è solo un momento schifoso
da gettarsi alle spalle
Un momento da dimenticare
che prima o poi passerà.
Passerà fra la luce e il buio.


74) Fermati amico  (Nov 1981)
(Musica: mino fersini – Testo: luciano doati)

Fermati amico
puoi lasciarti andare finché vuoi
lascia stare quello che succede fuori di qui.
C'è qualche cosa in più
che sempre e solo in te sarà
voglia di sapere, ed anche
voglia di fuggire.
Un libro forse si
distrarti un po' di più potrà
Poesie o Storie che parlino d'amore e poi
lasciati andare c'è, c'è tanto tempo davanti a te
musica da ascoltare
e intanto chiudere gli occhi e sognare ... 



75) Cercami  (Nov 1981)
(Musica: mino fersini - Testo: luciano doati)

Cercami, se tu vorrai
forse in un vicolo cieco ad aspettarti sarò
Lui, certo in fondo lui
saprà, capire infine saprà.
Oh si, così sarà
più che due amici fratelli ora siamo io e lui
Prendimi, se anche tu lo vuoi
forse così, una donna felice sarò.

“Fermati, ascoltami
io che ti cerco da sempre parlarti vorrei
no, male di certo no
e poi così, perdere che senso ha
Lui, da sempre lui
troppo importante e un amico
è stato sempre per me
Ti prego, ora ascoltami
anche così un uomo felice sarò.”


Vicina, unita a voi
uomini stupendi conosco e rinunciarvi non so
Noi, certo in fondo noi
solo così, vivere soli perché ...
Oh si, insieme a voi
Donna e bambina felice sono nata così
vi prego di credermi
e ancora così insieme più bello sarà.

Uniti, vicini e poi
le mani si stringono forte il sole nasce con noi
Noi, certo in fondo noi
soli noi si, vivere soli perché …
Oh si, insieme noi
fiori di un prato che immenso confini non ha
fiori, fiori germogliano e con le stagioni
unita nel tempo, a voi, per sempre sarò.



76) Ali (Dic 1981)
(testo e musica - Mino Fersini)

E
non mi dire che sei nei guai
tu sei una donna oramai
e le tue viole
cresceranno vedrai …
Ti ho dato tanto, ti ho dato poco
ti ho dato l'acqua, ti ho dato il fuoco
ti ho dato quel che hai
e le tue viole
cresceranno vedrai …


77) Che sarà domani (Dic 1981)

Che sarà domani
di quell’ombra che spezzata su un muro stinto
non riflette più l’immagine di questa statua viva
che dispersa fra il cemento della sua casa
suona la musica di chi amore
ha scolpito nel suo cuore …
Che ne sarà di quel bimbo che ho visto svanire
giorno dopo giorno, fra le mura della mia stanza …
Perché vedo sfuggire quell’immagine felice
dalle mie mani tremanti e sudate …
Che ne sarà di me uomo, di lei donna …
Che sarà di un amore, dei ricordi
delle pagine bianche scritte fra inutili rimpianti …
Che ne sarà domani di quel fiore che spezzato
tenterà invano d’aggrapparsi ai fiori del suo campo
Che sarà di lei domani quando s’accorgerà
di non avere più nemmeno un petalo da donare
ed il vento la spazzerà via per sempre …
Cosa n’è stato di quel bimbo che giorno dopo giorno
l’ho visto perdersi fra i fiori del mio cortile
e del quale oggi non scorgo neppure il nome
su nessuna delle croci sparse
sulle quali disperdo le mie malinconiche lacrime
Che sarà domani di questa storia
di un uomo in ginocchio e della sua pazzia
Che sarà domani, che ne sarà …?



78) Per te (Mar 1982)

Per te che nascerai
davanti agli occhi bagnati dal pianto
di un amore senza fine
Davanti al sole, al chiarore della luna
Alla notte o al mattino di un giorno qualunque
Per te che crescerai senza sapere se al mondo
esiste ancora qualcuno che ti cerca da sempre
Per te amore mio, vorrei qualcosa in più
qualcosa che possa confonderti dentro
e nel breve spazio di un battito d’ali
regalarti la più grande delle emozioni.
Per te che cercherai nelle piazze fra la gente
il volto sicuro di un uomo qualunque
Due mani pietose che stringono il nulla
Per te e in te ancora vorrei poter vivere e sognare
un meraviglioso gioco di un cortile sempreverde
con gli occhi sinceri di un amico
che sia vero e profondo anche nei tuoi lunghi silenzi.
E ancora, per te
che darai luce al primo incontro segnato dal tempo
dischiuderei il fiore dal manto bianco
che gelosamente ho colto furtivamente
dall’ultimo dei tuoi sogni.
Per te vorrei qualcosa in più
Vorrei qualcosa che sappia d’amore
di gioia e calore dentro un mare di colori
dove felice fra infinite emozioni, con te
per altri giorni ancora, vorrei esserci anch’io.



79) Il burattino (Ott 1982)
(testo e musica - luci@no doati)

Come un burattino mosso da inutili fili
ti vedo camminare da sola
come se avessi forza nei piedi tuoi.
Ti vedo camminare insicura
sì certo da sola, ma insicura
sempre più sola ed insicura.
Un manichino che sembra avere un cuore
che ride e piange con denti finti e occhi di vetro.
E mentre la gente ti guarda senza rispetto
incurante di loro
ti muovi barcollando su te stessa.
Sei solo un burattino illusa, dall’alto dei tuoi fili
d’essere di colpo cresciuta
e come in una favola appassita
la vita ti fece dono del tuo essere donna
Donna capace di sentimenti ed emozioni
che nessuno mai ha creduto possibili.
Piccolo burattino
non macerarti d’inattendibili tormenti
non sfiorire di fronte all’invidia della gente
Tu sei il nulla noi siamo il mondo
Tutto questo mentre una lacrima vera
solca il tuo volto
Guardami burattino, rispondi, che ti succede?
Eppure i fili sono ben tesi.
Urla la tua rabbia
il livore profondo verso coloro che ti deridono.
Piccolo burattino perché quegli occhi chiusi
quella lacrima gelida di passione …
Perché quella struggénte smorfia di dolore …?

“Dio mio … E’ morto.”



80) Un attimo infinito (Lug 1982)

Prenditi il ricordo di questo segno d'amore
che in me hai visto nascere sulle onde del mare
Lasciami gridare
di fronte a questa quiete infinita.
Lasciami sognare
davanti alla tua immagine stampata
solo così potrò dire a me stesso

“E’ vero, è tremendamente vero
è stato un attimo di felicità infinità
ma io ero presente
quando lei mi ha stretto intorno al cuore.”



81) Il bosco (Nov 1982)

Lasciate sia il bosco l’eterno suo letto
dove da sempre lei ha desiderato riposare.
Lasciate siano gli animali
di questa meravigliosa casa del mondo
gli unici veri compagni che vicino a sé
avrebbe voluto per la quiete del suo silenzio.
Non fate rumore
attraversando il manto verde della sua grande casa
Non cercate quel nome
scolpito sul marmo freddo senza croce
poiché troverete solo un fiore ad accogliervi increduli
Non fate rumore
potreste disturbare il sonno del mio amore
darle un sussulto inatteso
lasciando con l’impronta di un vostro passaggio
un segno d’emozione reciso.
Non cercate di risvegliare
quello che con il pianto nel bosco è stato sepolto
Lasciamole respirare
l’aria che per il suo ultimo viaggio ha scelto
poiché se tornasse fra noi, questa volta, certamente
potrebbe essere la sua fine.

(dedicata a Flavia Bessegato)



82) Ho visto morire un fiore (Ago 1984)

Ho visto morire un fiore.
L’ho visto spazzare via come non fosse mai esistito.
Strappato dal ventre della madre terra
dalla forza del vento e dalla pioggia incessante.
Come risucchiato dal nulla
l’ho visto disperdersi nel buio della notte.
Non mi sembra vero, eppure ricordo
appoggiato ad un albero ho visto un piccolo fiore
difendersi con tutte le sue forze
di fronte alla violenza della tempesta.
Ed anche se così piccolo
aveva una speranza di sopravvivere infinita
in confronto alle sue poche possibilità.
La pioggia che furiosa gli cadeva sopra
sembravano lacrime disperate che inutilmente
si sprecavano su quei meravigliosi petali rossi.
Il suono del vento, l’ultimo suo gemito d’agonia.
Quasi un grido d’aiuto, poi il nulla, la fine.
Ho visto morire un fiore questa notte.
Sull’orlo di un precipizio
di fronte ad un mare in burrasca, al mio fianco
questa notte ho visto morire un piccolo grande fiore.
Un semplice fiore, che in un momento di disperata solitudine
ha ridato vita alla mia piccola anima.

(dedicata alla disperazione di chi è sopravvissuto)



83) Sogni spezzati (Dic 1984)

Solo nei miei sogni strade deserte e senza vita.
Canzoni senza note
e tanti rifiuti che ammantano l’asfalto umido.
Solo nei miei sogni, davanti ad una finestra
due occhi che piangono sconosciuti.
Le mani sudate che tremano di paura
Un cuore si spezza per amore ed io sono solo
senza nessuno che mi tenga compagnia.
Solo nei miei sogni una donna senza nome
con tanto trucco sotto un lampione.
Un cane piange la sua solitudine
Una madre allatta il primo figlio
ed in me neanche il tempo di capire
chi mai avrò il tempo di ricordare.
Solo nei miei sogni
l’antico amore ritorna per non morire.
Il sole riflette la sua immagine ormai sbiadita.
Un lungo abbraccio
al mio giovane amico che ha trovato casa nel buio
Solo nei miei sogni spezzati
ho vissuto la mia vera vita.



84) Sogno di primavera (Feb 1996)

Sei il fiore che nasce e germoglia
un fiore che ogni uomo vorrebbe vedere crescere
fra i fiori del proprio giardino
Vieni alla luce accarezzata dal sole
Ti guardo e scorgo la vita
ripetersi col tuo profumo intenso
Il colore di un nuovo giorno
e l’ennesimo arrivo di un’altra primavera.
Sei un fiore che germoglia dentro
creando la vita del mondo
e con il seme custodito nel tuo grembo
nasce in te l’amore per un futuro migliore
Tu che sarai sempre presente
e in ogni suo momento
sarai la persona più importante.
Sei un fiore che nasce
ricolmo di teneri sorrisi dedicati al tempo
a qualcuno che ti guarda e non sa coglierti da terra
Un fiore che domani
non avrà sogni da donare né petali da accarezzare
e che nessuno mai, un giorno, di lei non potrà dire

“Io l’ho vista, l’ho amata
e ancora oggi ne conservo il profumo inebriante
Un profumo intenso di un sogno di primavera.”

(dedicata a Maria Rosaria Aventino)



85) Help (Giu 1997)

Non c’è mondo, non c’è vita
in un posto senza sogni né speranze.
Non c’è un briciolo di dignità
dentro ognuno di noi
senza la possibilità di scambiarci almeno un fiore.
Ma il giorno nuovo che nasce
porta con sé un altro uomo.
Il giorno nuovo che sboccia ai nostri occhi
dona certezze a chi la felicità rincorre
ed io non ho strade da calcare
per giungere sino a te.
Non ci saranno guerre che partoriranno nuovi eroi.
Non ci saranno vinti né vincitori
in questo mondo che ha fame d’amore
poiché d’amore, malinconicamente
da sempre ha fame chi muore senza pietà.
Prendi per mano i miei sogni amore mio
non lasciarmi cadere ferito nell’anima.
Non ci saranno né vinti né vincitori
in questa storia d’infinita tristezza.
Ci sarà solo un uomo con i suoi sogni.
Tanta speranza in fondo al cuore
e l’immenso desiderio di regalarti ancora un fiore.



86) Insieme (Mag 1998)

Erano anni tristi, erano anni giovani.
Le ragazze non sognavano ormai da tempo
il bianco destriero che fiero cavalcava
colui che con amore
avrebbe donato loro un domani diverso, forse migliore.
I ragazzi scesero in piazza
e come eroi del nuovo giorno
alzarono il pugno al cielo credendosi invincibili.
Qualcuno cominciò a sparare
altri rimasero orfani di una guerra inspiegabile
che acclamarono con tenacia come rivoluzione sociale.
Erano anni difficili, erano anni giovani.
Dove le feste nel parco, dove fra canti e balli
odore di carne cocente e schiamazzi di gente festante
facevano da contorno ai primi amori estivi.
Tenerezze abbozzate timidamente al riparo delle siepi
I primi baci, le promesse d’amore
il primo assaporare dei nostri giovani corpi.
Poi qualcuno insoddisfatto cominciò ad urlare.
Le sedie presero a volare, le bottiglie ad infrangersi.
I ragazzi sempre meno eroi finirono col farsi male
Qualcuno pianse, qualcuno cominciò a crescere
altri dietro alla siepe
ci andarono alla ricerca di un mondo diverso.
Erano anni senza orizzonti, poche emozioni
come campi di fiori privi del profumo
di una quelle stagioni che nascono senza vita
ancor prima che qualcuno li calpesti per sempre.
Sono stati anni difficili amici miei.
Anni di vite bruciate e spazzate dal vento.
Ed ora che vi vedo giocare con i vostri figli
eroi del loro mondo colmo di felicità infinita
riscopro in voi due persone che, mano nella mano
insieme rincorrono i sogni di sempre.
Fatti di vita semplice e d’amore quotidiano.
Dolcezza che cresce dentro ad un’emozione forte
Un’emozione che sa tanto di certezza assoluta …
La certezza che se ancor oggi io vivo
è solo perché voi non mi avete lasciato indietro.

(dedicata ad Antonia Genini e Sandro Scotti)



87) Apri le braccia (Giu 1998)

Apri le braccia amore mio
fa che possa entrarvi e riposare felice
Apri i tuoi occhi sinceri e puliti
fa che riesca scorgervi, scolpita dentro
l’immagine di quest’uomo
che ti ama di un amore infinito.
Ferma il tuo tempo
Nel silenzio di questa notte di quiete
ferma l’attimo in cui mi hai sentito crescere dentro
Apri le braccia amore mio, accoglimi con calore
rifuggi la disperazione che un giorno lontano
mi ha portato fino a te
Ascolta la pioggia incessante
che tante volte ha lavato i vetri di questa nostra stanza
Aprimi il tuo cuore con un gesto d’amore
cedimi un piccolo angolo dove potermi scaldare
dentro il quale, per sempre, riposare felice.



88) Per sempre (Giu 1998)

Resta vicino a me questa notte amore mio
non lasciare che i miei occhi si perdano nel sonno
Questa notte potremo sognare insieme
ed insieme cercare un posto fra le stelle
per poi frugare fra i ricordi più belli.
Venti anni di promesse d’amore
vissuti insieme sino all’alba per poi piangere felici.
Rimani con me questa notte amore.
E per tutte le notti ed i giorni
che quest’amore meraviglioso
potrà regalarci negli anni a venire.
Costruiremo la nostra casa, cresceremo i nostri figli
e con loro cresceremo migliori noi.
Con amore e con coraggio, insieme.
Io ti prendo come mia sposa.
Dopo vent’anni di promesse
nella buona e nella cattiva sorte
che mai vicino a te ho conosciuto.
Io ti prendo come mia sposa
Per tutta la vita ancora insieme come in una favola
con amore, col desiderio che un giorno lontano
mi ha portato sino a te
Per sempre fino all’ultimo respiro.



89) Come un bambino m’innamorai (Set 1998)

Era un giorno d’inverno
quando scoprirono le tue esili braccia.
Era la tua prima volta
Il sole impietoso scaldò le tue lacrime
Tanta gente intorno a te
ma nessuno che di te s’accorgesse.
Lacrime amare, sorrisi e menti lacerate dal tempo
Alle porte quel profumo di primavera
che mai avresti potuto assaporare.
Erano le mura della mia stanza a tenermi lontano da te
Credevo d’esser vivo nel tuo cuore
anche a miglia di distanza, poi giunse la notizia
di qualcuno che si perse fra i fiori.
Era un giardino arido
coperto dal ghiaccio sporco di città.
Senza vergogna e senza lacrime qualcuno disse …

“Forse era troppo sola …”

Come un bambino m’innamorai
dell’unico fiore cresciuto nel vento
fra il ghiaccio e l’indifferenza
di un sole caldo di fine inverno.
Un inverno impietoso
pronto a strapparti dai miei giorni maledetti.
La fine di un sogno sofferto e pieno d’amore.
Era inverno la prima volta che ti chiamai per nome
ma il sole impietoso scaldò per un solo istante
quel giardino di ghiaccio
dentro il quale, lontano dal mio mondo di sempre
per l’ultima volta, posai un fiore fra i fiori
che sapevano di primavera.
Senza una lacrima, senza un sorriso
con il solo ricordo di un amore perduto per sempre.



90) Dipinto d’amore (Ago 1998)

Ovunque tu andrai amore mio, io ci sarò.
Sarò con te per amore, senza nulla togliere
a questo tuo nuovo giorno che sta nascendo.
Sarò accanto a te per asciugare le tue lacrime
Per fare posto ad un sorriso
e per non spegnere quel sole
che il sole d’agosto s’è portato via col vento.
Ovunque tu sarai amore mio, io ci sarò.
Sarò con te per amore
per poi ritrovarmi al tuo fianco.
Seduto accanto a te, vicino
come un soffio di vento, senza far rumore
E poterti dire ancora una volta …

“Grazie fiore per avere dato anima e colore
a questa mia vita meravigliosa
Un’esistenza che mai senza te
avrei potuto dipingere migliore.”

(dedicata a Sergio Molino)


92) Era inverno (Natale 1998)

Era inverno, non c’era luce
Non c’era tempo, c’era la neve
Il nuovo giorno comparve ai miei occhi
La gelida brezza si posò sui capelli
ed il vento spazzò via i ricordi più tristi.
Lo sguardo confuso verso l’orizzonte
che sperduto, infinito e senza speranze
aveva confinato l’uomo prigioniero delle sue stanze
senza ombre, accasciato su sé stesso
nell’inconfessata e disumana solitudine.
Ancora oggi ricordo
era inverno e c’era freddo tutto intorno.
Era inverno, niente più luce
Niente che potesse ridare il tempo
che consumando ti prende dentro
Non una donna, non un amico
Fuori dalla porta c’è qualcuno che ride di te
qualcuno che si ama e ci spezza il cuore
Gente che si cerca e chi non fa rumore
La solitudine è anche compagnia
E in fondo nessuno al mondo può farne a meno
Non una donna, non un amico
né i nostri figli o chi ci guarda increduli
Fuori era buio e c’era la neve
C’era tanto freddo dentro al cuore malato
gli occhi gelidi erano spenti, annegati nel dolore.
C’era il silenzio tutt’intorno
Era inverno, c’era la neve
e il mio cuore morì in un istante.



93) Un amico (Dic 1998)

Quando non trovi speranze
o certezze assolute nei tuoi giorni di sempre
Quando credi che, solo al mondo
un orizzonte infinito toglie respiro alla tua vita
cerca la mano che si tende
Urla con dolore la tua voglia d’esistere
nulla è sepolto, nulla è passato
chiedi conforto ad un amico.
Cerca fra le foto ingiallite dal tempo
nelle scatole colme di ricordi
o fra le righe di vecchi romanzi
nascosti sotto i tetti delle vecchie case
Cerca il tuo passato avrai risposte per il futuro
nulla è sprecato, nulla è finito
Cerca la tua voglia di crescere fra le cose semplici
di chi semplicemente felice ha vissuto il tuo tempo
e semmai dovessi ritrovarti a terra ferito
chiedi aiuto ad un amico
Nulla sarà sepolto, nulla sarà passato
e più avanti ancora, vedrai
ci sarà sempre una strada all’orizzonte
dove poter correre incontro ai sogni.



94) Telegiornale ore 20:30
(Voglia di lacrime) Gen 1999

Voglia di lacrime
Voglia di piangere sterili lacrime smarrite
di fronte a un bimbo spaventato disceso in guerra
senza che nessuno sappia spiegargli
perché disperato oggi piange la propria madre
distesa, senza vita, nella polvere.
Voglia di lacrime
Voglia di urlare la rabbia infinita
che ti prende dentro
quando t’accorgi d’essere stato usato
manipolato e bandito dal mondo al quale più non servi
dove senza pietà qualcuno ha abbattuto la tua croce.
Voglia di lacrime
che sgorgano da questi occhi atterriti
Un uomo è stato cancellato per sempre
Con lui se ne vanno i suoi sogni
le speranze di chi ha creduto nella sua forza
di chi lo ha amato con orgoglio
e nel suo lavoro quotidiano
lo ha visto morire con dolore.
Voglia di lacrime
Voglia di chiudere gli occhi e riposare
in un mondo dove nemmeno un fiore
ha più speranze di rivedere la sua primavera
Voglia di lacrime, voglia di piangere, e così sia.



95) Per sempre, per tutta la vita (Mag 1999)

Per sempre, per tutta la vita
potrò vivere, anche se per un solo istante
fra le mani di chi avrà il desiderio
di stringere questi fogli macchiati d’inchiostro.
Chiunque potrà forse trovarvi un posto per sé
Spero solo sia un momento d’emozione
un attimo infinito, un minuto rubato ai ricordi.
Vivrà di luce chi ho incontrato nel mio cammino.
Vivranno gli amori e gli amici di sempre
e tutti coloro che hanno segnato il mio tempo.
Vivrà chi mi ha cresciuto, chi mi ha visto bambino.
Vivrà chi mi ha chiamato amore, amore senza fine
Vivranno i miei figli, i loro sogni
la gioia del loro sorriso che colorano ogni istante
di un’alba e di un nuovo mattino
Vivrà il mondo
ed i giorni resteranno immutati dietro di noi
Così sarà per i ricordi che sono il segno infinito
di questa storia meravigliosa.
Una storia meravigliosa che non possa mai aver fine.
Una storia che non sia solo mia, oggi come ieri
per sempre e per tutta la vita …


96) Tu per me
(dal diario di mia figlia Kristael 1999)

Quando ti guardo
mi si illuminano gli occhi dalla felicità.
Quando, da sola nel mio letto
penso a te, piango perché so che tu non sei con me.
Quando ti sogno vedo un cielo
nel quale le stelle formano un cuore
e in questo cuore ci sei tu, più raggiante che mai.
Quando guardo il mio orologio
vedo che conta le ore, i minuti, i secondi …
E penso che l’unica cosa che conta sei tu.
Quando dico che tutto è importante
non ci credere
perché in realtà l’unica cosa importante
che esiste in questo mondo sei tu
la tua anima, i tuoi pensieri
e tutto quello che fa parte di te.
Non pensare che un “Ti amo”
possa servire a esprimere quello che provo per te
perché tu … tu meriti molto di più.

(Ti amo, Kristael)



Capitolo Secondo:
Poesia ... Fino a sfiorarti il cuore

2000/2002


MMXVI

Quando la paura si impadronirà di te
sarà il buio il posto migliore dove nasconderti
per difenderti dalle malvagità del mondo …
E se vorrai sopravvivere altro non dovrai fare
se non accendere la tua luce
e mostrare al mondo chi veramente tu sia..




97) Dov’eri mio Signore (Gen 2000)

Hanno rubato la mia giovinezza
hanno distrutto i miei sogni di bimbo
ed io non ho più carte da giocare
per poter tornare indietro ...
E tu mio Signore
dov’eri quando tutto questo stava accadendo ?
Hanno ucciso la mia speranza
mi hanno messo in mano un fucile
e poi chiesto di sparare ai miei simili …
E tu mio Signore
dov’eri quando ha tuonato il primo colpo di morte
Dov’eri mio Signore
quando tutto questo stava accadendo ?
Che silenzio tutt’intorno.
Quanto gelo dentro al mio cuore.
Ora so dov’eri mio Signore.
Eri qui vicino a me, incurante del pericolo
pronto a prendermi fra le tue braccia.



98) Tramonto (Gen 2000)

Soli in riva al mare
vidi per la prima volta il volo dei gabbiani
e fra le onde infrante sugli scogli
scorsi il tuo volto assopirsi fra le mie braccia.
Non c’erano occhi riversi su di noi.
Non c’erano mani protese in cerca d’amore.
Soli, tu ed io, salutammo il calar del giorno
e sulle tue labbra, come in un sogno
posai le sorti del mio destino.


99) Senza dolore (Feb 2000)

Io non vedo
ciò che tu scorgi in me amore io.
Così ti sento dentro, in fondo al cuore.
Incapace di trovare la forza per fuggire.
E cado, cado senza emozioni.
Senza lasciare tracce di dolore.
             


99) L’Emigrante (Feb 2000)

Portami a casa cuore mio
riportami nella mia terra
dove un giorno lontano lasciai alle mie spalle
gli occhi tristi e confusi delle persone amate.
Riportami fra la mia gente
Nei campi di mais, dove felice e ancor bambino
con lei correvo a nascondermi
fra le spighe dorate e l’odore buono della terra.
Dove le promesse si consumavano
in un inutile ballo d’emozioni e sogni mai vissuti.
Portami a casa cuore mio
Riportami dall’amore mai smarrito.
Fra le note dolci dei suoni di campagna
e da tutto ciò che la vita misera
mi ha negato nel tempo.
Solcherò il selciato di quella strada di paese
con l’orgoglio vivo
di chi lacrime umili ha versato soffrendo.
Portami a casa cuore mio
non ti fermare prima di allora.
Riportami fra la mia gente
all’ombra degli alberi in fiore
Davanti agli occhi di mia madre …
Riportami dalla donna che amai
Da quel mio sogno mai svanito
e lasciami il tempo di prenderla ancora per mano.
Per poterla scaldare di un amore infinito
che lontano da casa ormai avevo scordato.



100) Era lei (Mag 2000)

Era lei.
La vidi, l'amai
la uccisi nei miei sogni
E senza pietà
fui giustiziato dal tempo
per il resto dei miei giorni.


101) Vivi (Mag 2000)

Vivi con amore.
Vivi con dolore.
Vivi con coraggio.
Vivi le tue debolezze
Abbracciami, proteggimi, ascoltami.
Vivi la gente.
Vivi la solitudine.
Vivi le tue conquiste.
Vivi con dignità le sconfitte.
Cercami, accarezzami, amami
E poi ancora, se un solo pensiero
riesca ancora impossessarsi di te
abbi la forza di mostrare
la tua immagine spoglia di fronte al mondo.
E vivi ancora una volta.
Vivi per amore, per sempre.
Vivi nascosta nel mio cuore.



102) Un sole col tuo nome (Giu 2000)

C’è un sole nuovo oggi amica mia.
Un sole che splende sul cammino dei tuoi figli
che adombra le lacrime del tuo uomo di sempre.
Un sole senza pietà, senza tenerezza
che col suo respiro silenzioso
schiaccia questa folla ammutolita
che ti segue quasi esanime.
C’è un sole che scalda un cortile fatto di ricordi
dove piccoli uomini s’inseguivano fra i profumi
di una giovinezza perduta
Dove la vita afferrò per mano
le speranze di quei bimbi eccitati
che altro non chiesero eccetto di vivere il loro destino.
C’è un sole nuovo amica mia
un sole spento riflesso negli occhi dei tuoi piccoli amici
che nei giorni felici ti hanno rubato un sorriso.
E dovunque andrai, nel tuo cammino senza confini
porta con te i sogni di una vita meravigliosa
che vivrà nel tempo e per tutto il tempo
attraverso il volto di chi, con te
sono cresciuti con amore e per amore.
Porta con te le lacrime di quell’uomo che di fronte a Dio
hai chiesto d’amare e onorare nel bene come nel male
Porta con te la luce di questo sole amica mia
neanche troppo diverso
da quello che un giorno lontano
ci ha fatto incontrare sulla stessa strada
e che su quella strada, insieme
ci ha raccolti oggi per l’ultima volta.
Un sole col tuo nome che nessuno al mondo
potrà mai spegnere nel dolce ricordo del tuo sorriso.
              
(
dedicata a Bruna Rossetti)

                
103) Il segno della vita
(Festa della Mamma maggio 2000)

Vivi
come la pianta che nasce
e germoglia dalla madre terra
Vivi
come la pioggia, che a volte incessante
scende con forza sul raccolto d’ogni giorno
riaccendendo le speranze del contadino
che della terra ne raccoglierà i frutti.
Vivono le emozioni
di chi un giorno per amor tuo ha conosciuto la vita
e con essa è divenuto adulto.
Vive
la speranza infinita di chi sente d’esser degno
della meravigliosa occasione ricevuta …
Vivranno i loro sogni i figli dei tuoi figli.
Vivrà il desiderio immenso di una madre
che alla luce del mondo nessuno di loro
agli occhi di questa rosa mai sfiorita
potrà essere strappato
come fosse una spina lacerante.
Ed in lei, e con lei, per sempre
vivrà la luce di un dolcissimo nuovo giorno.

(dedicata a mia Madre)



104) Solitudine (Ott 2000)

Il silenzio alimenta il respiro della notte
ed in questa notte priva di stelle
nella mia solitudine ho conosciuto te …
Ed il cielo, come per incanto, s’è acceso.


105) Novembre (Nov 2000)

Vi ho portato un piccolo fiore.
Vi ho portato il profumo di una rosa.
All’ombra dei maestosi cipressi
vi ho portato i ricordi di tutta una vita.
In questo giorno di Novembre
nel regno del silenzio
vi ho portato un semplice gesto d’amore
che racchiuso nel mio piccolo cuore
vivrà per sempre nel tempo
e per tutto il tempo che mi separerà da voi.


Non si uccidono i fiori (Nov 2000)

Non si uccidono i fiori.
Di loro possiamo ammirarne la bellezza
Sentirne il profumo …
Possiamo accarezzarne i petali colorati
o ascoltare i lunghi silenzi.
C’è chi appassisce dentro
e chi rifiorisce in un solo istante
Altri che si nascondono
dietro il tronco di una pianta secolare
nell’attesa di quel raggio di sole
affinché possa donare loro un brivido di calore
che sappia generare un’emozione.
Ti hanno ucciso dentro amica mia.
Hanno spezzato in te il gambo della vita
e in un lampo di lucida follia, piegata su te stessa
il nulla ha inghiottito ogni tua speranza
lasciando che il vento impietoso
fra le foglie ingiallite d’autunno
venisse a raccoglierti
prosciugando un’intera vita fatta di ricordi.
Hanno spento il sole
asciugato le lacrime dell’ultimo addio
L’ultima preghiera, un lungo silenzio
Non si uccidono i fiori …
Con te, amica mia
è stato strappato l’ultimo cenno d’amore
di quest’immenso prato fatto di ricordi
Ricordi che giorno dopo giorno
hanno esalato il loro ultimo respiro
lasciando questo posto arido e spoglio
e senza altre lacrime in grado d’irrigare
il seme della vita.

(dedicata ad Annalisa Bessegato uccisa dalla solitudine)


Ci sono giorni (Nov 2000)

Ci sono giorni dove riempi il tuo cielo di nuvole
e in ognuna di esse
ritrovi l’azzurro di un sorriso indelebile.
Ci sono giorni dove seduta
con lo sguardo rivolto verso un punto senza fine
ti domandi se questa è la tua vita
per ritrovare poi nel pianto di tuo figlio
l’unica risposta apprezzabile e possibile.
Ci sono giorni che respiri altri in cui credi di vivere.
Giorni in cui ti sembra di morire
ed altri ancora dove non ti accorgi
dell’arrivo di una nuova primavera.
Del suo profumo intenso che ti coglie impreparata
mentre sboccia una futile lacrima
rubata al tuo cuore.
Ci sono parole che non trovano spazio
fino a soffocare dentro mortificandoti nella solitudine.
Parole vuote, senza senso
che non avresti mai voluto pronunciare
per non ferire nessuno al mondo
E poi il silenzio l’agonia che sprezzante
ruba l’ultimo gemito di chi giace priva di desideri
Il fragore incessante di tutto quello che intorno tace.
E poi un nuovo giorno dove cieca e senza speranze
non ti accorgi del tempo
che paziente ti è rimasto vicino
pronto ad attenderti protagonista …
Protagonista di una vita nella vita di sempre
racchiusa fra le tue mani, ogni giorno di più.


Sotto il sole d’autunno (Nov 2000)

C’è un sole caldo
in questo giorno d’autunno inoltrato.
Alzo lo sguardo in cielo
riconosco i loro volti felici, sereni, insieme
Poi mi guardo intorno
e scorgo questo misero mondo
cercare di sopravvivere all’ingiustizia divina
Allo sperpero di verità scomode
dove la gente cade sotto i colpi delle cecità altrui
consumando il proprio coraggio
in lacrime inutili, lacrime amare.
Alzo lo sguardo in cielo
e scopro d’avere ormai più amici in paradiso
che non qualcuno quaggiù
disposto a stringere le mani sudate
di chi vive fra l’indifferenza di chi ci passa vicino.
E mentre qualcuno muore
una nuova croce ha trovato posto
scolpita nel mio cielo.
Non un aquilone che solchi quelle nuvole
non una parola, e tutto tace sotto il sole d’autunno.


La prima volta
(29 Dicembre 2000)

Ricordo
volle afferrarmi per la mano
mentre immobile e frastornato
riflesse nei miei occhi, come in un film
riavvolsi le immagini di un tempo infinito.
Immagini senza volto, senza tempesta
fatte di quiete e di triste dolcezza.
Ricordo
vidi i raggi del sole filtrare nella silenziosa stanza
Nella penombra la sua gracile figura
un piccolo fremito, il primo lungo sonno.
Ricordo la voglia irrefrenabile di dolci carezze
sfuggite dalle mie mani
sulle guance appena segnate dal pianto
Ricordo la sua prima volta, il primo bacio
le sue braccia intorno al mio collo
e quella frase scolpita nel tempo

“Ti voglio bene papà.”
·                
·               (dedicata alla mia bimba)


L’alba (Dic 2000)

E’ l’alba.
Si spegne il silenzio.
Sfumano le parole d’amore di questo film
che stanotte, presi alla sprovvista
ci ha visto incolpevoli protagonisti.
Si accendono i motori.
Ricomincia la corsa infinita
alla ricerca di un posto al sole
ed è triste guardandosi intorno
scorgere l’ennesimo giorno
posarsi senza traccia, come sfiorito
in fondo all’anima.
Ed è il buio
che divorandoci come una bestia affamata
ancora una volta, ci ha colto in flagrante
sempre più lontani e infinitamente poveri dentro.




Ancora (Giu 2001)

Ancora un giorno
Ancora un respiro
Ancora una volta vedrò i tuoi occhi illuminarsi.
Ancora un giorno, l’ennesima notte
ritorna intenso il suono del silenzio
per poi dolcemente
ritrovarmi assopito vicino i tuoi sogni.
Un’altra carezza, ancora un fiore
le nostre mani si cercano ma tutto intorno
nel nostro mondo, si è spenta la nostra luce.
Come cerchi d’acqua
cosi si disperdono i miei pensieri.
Chiudi i tuoi occhi, apri le tue braccia
lasciami entrare, lasciami vivere dentro di te.
Ancora un giorno per non sentirmi abbandonato
sulla soglia della tua porta.
Ancora un giorno per non morire d’amore.


Lasciateci credere (Giu 2001)

Lasciateci credere d’essere soli e liberi di vivere
come quando, di fronte al mondo
ci hanno strappato dalla madre terra.
Lasciateci credere d’essere oggi
ora il lupo, ora l’agnello.
Liberi di urlare la nostra voglia di vivere
al chiarore di luna
Illusi d’essere puliti e incontaminati
al cospetto di chi stenta a credere
d’essere semplicemente una piccola parte
di questa misera vita fatta di momenti.
Lasciateci il tempo d’assaporare la felicità
che con forza possa danzare dentro i nostri cuori.
Lasciateci liberi di vivere
con coraggio, con amore.
Forti di fronte al mondo che ci ha visto crescere
con le mani ricolme d’umile fatica
e con l’orgoglio infinito
di un dolce e rassicurante semplice sorriso.


Un mondo migliore (Giu 2001)

Ci sarà un mondo migliore.
Ci saranno ancora tutti coloro
che la leggenda del buon Dio
va affermando che un dì Egli creò.
Ci saranno il sole, la luna.
Ci sarà un nuovo giorno e la notte a seguire.
Ci saranno fiumi dentro i quali potersi dissetare
E poi alberi
dove sotto le maestose foglie di rami intrecciati
sarà possibile riposare
avvolti da un leggero alito di vento.
Ci saranno orizzonti da scrutare.
Montagne innevate e ghiacci disciolti a primavera.
Tramonti assopiti oltre il mare.
Ci sarà ancora amore.
La pace, la quiete …
Ma noi non ci saremo.


Frammenti d’amore (Giu 2001)

Vivi la tua breve vita
nel modo più intenso e profondo possibile.
Troverai posto fra le mille emozioni
che spesso increduli non sappiamo cogliere.
E come una lacrima fragile
discesa sulle guance crespe
lascerai il segno della tua esistenza
nel dolce ricordo
di chi un giorno ti ha stretto forte fra le braccia
con immenso amore.


Poesia (Giu 2001)

Soli
davanti ad un sogno
abbiamo creduto di poter vivere
per sempre nel tempo.
Soli davanti ad un foglio bianco
fieri delle nostre infinite emozioni
ci accorgemmo un giorno d’essere spogli
Lontani anni luce da chi ci conosce da sempre
Desiderosi di unirci
a chi mai abbia voluto stringerci la mano.
Soli ed increduli
ci ritrovammo a nascere una seconda volta
e fu poesia.


Fino a sfiorarti il cuore (Giu 2001)

Ninna nanna piccolo amore mio.
Ninna nanna sulle ali del vento
sulle note delle prime gocce di pioggia
che scivolando sui vetri disegnano confuse sagome
di piccoli animali compagni dei tuoi giochi.
Ninna nanna piccolo fiore.
Ninna nanna ai tuoi sogni profumati d’innocenza.
Al primo appuntamento agognato e inatteso
celato sotto il lieve trucco dei tuoi occhi
occhi insaziabili di speranza e di vita.
Ninna nanna bambina mia.
Ninna nanna d’amore
a chi amore ti dona senza pena
Al tuo dolce sorriso, alle bambole
ai peluche sparsi sul cuscino.
Ninna nanna a questo nostro amore profondo
affinché possa senza affanno condurti per mano
sulle strade d’ogni giorno, fra mille emozioni
fino a sfiorarti il cuore.

(dedicata a mia figlia Kristael)


Ricordo di un sogno (Feb 2002)

Tante mani hanno stretto le mie mani
Tanta gente ha calpestato il mio corpo.
Quante persone ho chiamato per nome
quante bocche poi hanno sputato sentenze.
Non c’è nessuno che io ricordi sospinto dal coraggio
abbia sfoderato la propria spada
per seguire il mio sentiero senza guerra.
Nessuno che io abbia amato
ho ritrovato seduto alla mia tavola
quando questa era priva di cibo.

Quanti monti dovrò scalare
Quanti giorni, e cieli, colanti di lacrime
i miei deboli occhi vedranno nascere ancora
Quante strade da calcare quanta polvere da ingoiare.
Non c’è tempo per ridare vita
alle impronte lasciate come un segno permanente
sul selciato che porta alla mia vecchia casa.
Non c’è voglia di rivedere i luoghi d’infanzia
dove con occhi sognanti, per la prima volta
con l’aiuto di Dio sposai la mia compagna di giochi
amandola di un amore infinito
Un amore scritto per noi come nelle favole
favole ingiallite come foglie d’autunno.
·                
·               … segue >


… Seconda parte …

C’era una gioia immensa dentro al suo cuore
Ricordo mi prese per mano
La nostra casa colma di cose quotidiane
dal sapore di primavera
Il giardino tirato a lucido segnato dai piccoli passi
di bambini che si rincorrevano fra mille urla e risa.

Ricordo
solo il sole e la luna accendevano e salutavano
i nostri giorni felici vissuti insieme.
Un rincorrersi di sogni, sogni mai sopiti …
Ricordo di un sogno
Un vento impietoso, il selciato infangato
Le impronte cancellate
e il nostro giardino privo di fiori
Poi l’inverno, il freddo, la solitudine
E queste poche righe
che un giorno vi ricordino di me.


Un giorno (Feb 2002)

Un giorno tornerò per chiedervi
se quanto vi ho lasciato
era tutto ciò che speravate potessi darvi
nel breve volgere di questo tortuoso cammino.
Un giorno tornerò a cercarvi
e mano nella mano varcheremo insieme
la porta di casa di quest’universo.
Una casa dipinta coi colori del cielo
dove un posto riservato fra le nuvole
ci vedrà spettatori delle meraviglie di questa vita
e di tutto il male inspiegabile del nostro mondo.
Un giorno per ognuno di noi
ci sarà posto in prima pagina.
Qualcuno ne parlerà forse bene, altri per nulla.
Di una cosa però sono certo
per ognuno di noi, alla fine, quel giornale
troverà posto fra i rifiuti.




Dedica per un’amica (Apr 2002)

Se …
Se tu fossi la mia terra coltiverei con passione
i fiori che il creato ci ha donato
per la gioia di chi con emozione
sopra di essi vi poserà il proprio sogno.
Se …
Se tu fossi sola in questo mondo
affollato di solitudine
di te parlerei al passante distratto
o ad un amico sincero
e davanti ad una tavola imbandita
inviterei coloro che dentro di sé
abbiano ancora un cuore con un briciolo d'amore.

Se …
Se potessi fermare il tempo
urlerei il tuo nome al vento gelido della notte
di quest’inverno senza luce.
E come dal nulla resterei felice ad aspettare
il sorgere del sole che oggi scorgo nascere in te
come fosse primavera.
Se …
Se tu fossi senza lacrime
scriverei per te una canzone di dolcissime note.
Scriverei di te una poesia
affinché possa strapparti un tenero sorriso
e dentro quel sorriso
in fondo alla luce riflessa nei tuoi occhi
sfiderei chiunque
a non perdersi per il resto dei suoi giorni.
·                
·               (dedicata a Cristina Borghi)


Al prometeo vociar
d’un sinuoso cantico (Apr 2002)

Vergato dal libeido fior
Mesto volle il giullar di corte
mostrar la retta via al licedìo viandante.
Al prometeo vociar di un sinuoso cantico
esplicabile nell’ascea si confutò nel sinedeico uomo
il salir dell’impeto mostrar di chi a suggellar
la corceica e spontanea domanda chiese …

“Ma che cazzo ha scritto sto’ imbecille” …?

·               (dedicata ai provetti Dante Alighieri)


Addio (Lug 2002)

Guarda, voltati …
Osserva dietro le tue spalle
quell’ombra che si allontana dal tuo corpo.
Non passerà molto tempo ancora
per capire che ormai
non esisti più per nessuno.
·                
·                
Senza voltarti indietro (Lug 2002)

Fedelmente ritroverai
la mia figura vicino alla tua anima.
Inconsciamente forse un giorno
mi cercherai nei tuoi sogni di sempre.
Debolmente ti chiederai se un tempo
hai scelto la strada che credevi quella giusta.
Miseramente sola piangerai le ultime lacrime
che inesorabilmente ti porteranno distante
dalla mia voglia di vivere.
Senza voltarti indietro
ritroverai la passione perduta o stracciata
per rabbia assoluta.
Non cercarmi
se dovessi perderti straziata dal dolore …
Non cercarmi sulla strada che porta fino ai sogni
Senza voltarti indietro potresti accorgerti un giorno
che mai un istante della mia vita
chiusi la mia porta lasciandoti fuori dal mio cuore.


Amore, eterno amore (Lug 2002)

Un uomo senza ricordi
è come una goccia d’acqua
dispersa nell’immenso dell’Oceano.
Inghiottita dall’orizzonte.
Gocce d’acqua d’infinita malinconia
che sgorgano copiosamente
all’alba di un’emozione.

“Cuore, mio debole cuore
come un battito d’ali
ti liberi felice nei cieli del mondo
rasente i prati di una speranza mai perduta.
Palpitante, limpido
come acqua disciolta dai ghiacci a primavera.
Trafitto dall’ennesima freccia.
Trapassato da parte a parte
in questo dolcissimo sanguinar d’amore
che d’amore mi dissetò in eterno.”



Buonanotte (23 Lug 2002)

Buonanotte amore mio.
Buonanotte ai tuoi pensieri.
Buonanotte a chi senza volere
ha ucciso dentro di me un mare di desideri.
Buonanotte al sole.
Buonanotte a questa luna.
Buonanotte amore mio.
A certe frasi regalate al vento
inventate per non morire dentro.
Buonanotte a questo giorno
Buonanotte ad una madre
ad un bimbo o ad un amico.
Buonanotte allo sconosciuto
Buonanotte a questa mia vita
Troppo importante perché possa spegnersi
al calar di questa meravigliosa luna.
Buonanotte amore mio
Buonanotte a tutti i sogni
e per tutte quelle notti
che da domani vivrai senza di me.
·                
·               (dedicata a Giulia e Marco Samarati)


Milite Ignoto (Lug 2002)

Eroe del mio tempo
Degli anni trascorsi rincorrendo il mito
di un uomo granitico, indistruttibile.
Eroe scolpito senza un nome
su una croce dimenticata.
Senza una lacrima spesa
per chi mai abbia chiesto di morire invano.
Eroe di un tempo passato
schiacciato sotto i colpi di mortaio
della prima grande guerra.
Sepolto e sofferente nelle trincee melmose
dove le preghiere si consumavano
di fronte alla sua foto, poi l’ultimo bacio
il silenzio pietoso
il triste ricordo di una madre uccisa dal dolore.
Eroe, solo e disperato tormento, senza un lamento
col cuore spaccato, dimenticato dal nostro tempo.
Ucciso ancora una volta
fra l’indifferenza della gente
di chi distratto e incurante
per l’ennesima volta, davanti alla tua lapide
ha parcheggiato la propria auto in divieto di sosta.


Dolore (Lug 2002)

Vento che soffi e tutto spazzi via.
Porta fino a lei
queste parole scritte in un sogno d’amore.
Non è solitudine, né infinita amarezza.
Queste parole sono solo il cenno di una preghiera.
Una preghiera di un canto d’amore.
Nata con lei, dai dolci suoi occhi.
Occhi che persero lacrime di dolore.
Strette a fatica e scivolate sulle gote sue
Fino a morire in fondo al mio cuore.


Sconcerto divino (Lug 2002)

Solo il tempo un giorno saprà dirci
quanto saremo cresciuti.
Solo crescendo capiremo quel giorno
come avremo speso la nostra vita.
E se qualcuno
tronfio della sua potenza divina
dovesse chiederci conto un giorno del tempo passato
sarà con sommo piacere potergli rispondere …

“Affari miei, se non ti stava bene
perché non venirmi incontro
quando distrutto dalla fatica
e incapace d’ogni lucidità umana
avevo tanto bisogno di te…?”



Semplice riflessione (Nov 2002)

Ognuno di noi
alla base dei propri peccati o delitti
anche se banale o futile
ha sempre una gran ragione da difendere
per giustificare le proprie malefatte.
Ed è per questo che un giorno siamo nati figli
divenuti adulti, ed infine
giustiziati come assassini.


Tutto in una notte (Dic 2002)

Vorrei rubarti un sorriso.
Infinite emozioni e soffici carezze.
Vorrei raccogliere le tue lacrime
e rinchiuderle nello scrigno dei miei ricordi.
Vorrei incidere su ognuna di esse il tuo nome
e tutto il meraviglioso significato di un gesto d’amore.
Vorrei assopirmi sfinito fra le tue braccia.
Come un sogno vivere il resto dei miei giorni
accanto alla mia favola scritta nel tempo
Per non dover morire all’alba di un giorno qualsiasi
come se il tempo fra noi non fosse mai esistito.
Vorrei morire e non vivere ad ogni costo
poiché in fondo sopravvivere
è come morire dentro ogni giorno sempre di più.


Buon Natale (Natale 2002)

Buon Natale amore mio
Buon Natale a te che dormi senza sogni né sussulti
Buon Natale ai nostri figli, ai loro giochi sotto l’albero
Buon Natale a chi con amore ci ha dato alla luce
e con pazienza ci ha cresciuti fino a farci incontrare.
Buon Natale ai nostri amici
ai momenti vissuti insieme felici.
Buon Natale a chi respira l’aria di casa
sperando un giorno di farvi ritorno.
Buon Natale al contadino che con fatica
ha seminato il suo raccolto.
Buon Natale a chi giace ferito in un campo nemico
o rinchiuso in gabbia per l’avidità umana.

Buon Natale
a chi stanotte per le sale di un ospedale
correrà in aiuto a chi soffre.
Buon Natale a chi non ha una casa
e a chi si ricorda di loro solo a Natale.
Buon Natale a coloro che da soli vivono
la loro angoscia nel silenzio
ed in silenzio lasceranno un biglietto per dirci addio.
Buon Natale a tutti voi
che sorridete per le vie della vostra città
Ai vostri soldi che spenderete spocchiosamente
per sentirvi felici fino a S. Stefano.
Buon Natale a questo mio mondo
che inutilmente vivo a mani vuote
con gli occhi chiusi e senza una lacrima da regalare.
Buon Natale amore mio, Buon Natale.












MMV

Apri il tuo cuore
a chi amore non conosce
Accenderai in loro una flebile luce
Scrivi l’amore
per chi d’amore soffre
Vedrai germogliare dentro alla loro anima
il seme della speranza

***

Quando chiudere gli occhi
significa guardarsi in fondo all'anima
Nascono dentro di noi
le parole che fioriscono dal cuore
E come d'incanto, diventano poesia.    
*Cullata da un sogno (Gen 2016)

Se per ogni tuo sogno senza meta né orizzonte
potessi prendere un desiderio
e trasformarlo in un momento indimenticabile
tu piccola mia potresti cominciare a volare
rasente alle nuvole, le montagne
solcando mari e prati in fiore ...
Potresti cantare la tua canzone più triste
senza un filo di voce, con i soli tuoi occhi
pronti a dipingere melodie nel cielo ...
Se tu potessi urlare
come fossi eco delle tue stesse paure
capiresti in un solo battito d'ali
che oggi, piccola mia
il mio amore per te lo posso solo scrivere
e disperderlo aprendo le mie mani socchiuse
liberandolo con forza nel vento …
Tutto il resto sono solo parole
Parole sprigionate da una bocca
che potrebbe dire solo menzogne ...
Tutto il resto sono solo i miei occhi
che si perdono dentro ai tuoi occhi
in un lampo, senza un perché …
Senza voglia di capire, di lottare
col solo unico e grande desiderio
di scorgerti felice coccolata dal vento
facendoti cullare dolcemente da un sogno.


Scrivere (Gen 2016)

Scrivere significa potersi guardare dentro, capirsi
Entrare nelle nostre sofferenze di sempre
Liberare i pensieri quotidiani
che a volte prepotenti
sembrano volerci far scoppiare la testa …
Scrivere vuol dire dare spazio alla nostra fantasia
accarezzare il cuore di chi legge …
Scrivere significa anche sognare ad occhi aperti …
Ed io sogno, per questo sono vivo
ancora una volta oggi come non mai.


*Il sole in un sorriso (Gen 2016)

Se oggi, amore mio
ancora una volta ti ho preso per mano
l’ho fatto per non veder morire
un meraviglioso ricordo …
Un fiore mai appassito dentro al mio cuore.
Se oggi sono ancora qui, dolcissima donna mia
è solo per non voler chiudere per l’ennesima volta
i miei occhi stupiti
dinanzi alla tua bellezza mai sfiorita …
E senza vergogna, e con qualche ruga in più
sono qui in ginocchio, ai tuoi piedi
per scorgere il tuo sguardo posarsi su di me
Per rubarti una carezza
Un semplice sorriso
E infiniti attimi di puro amore.


*Ogni volta senza di te (Gen 2016)

Ogni volta che una canzone ruba i tuoi pensieri
L’amore di un’emozione pura
diventa una semplice nota
di quella dolcissima melodia
dispersa nelle poche parole mai dimenticate …
Ogni volta è l’ennesima notte, che triste e lieve
scende su di noi, ogni volta …
Ogni volta senza di te.
Ogni volta avvolta in un respiro
mentre abbracci forte il tuo cuscino
spargi i tuoi capelli biondi
come spighe di grano al vento, ogni volta …
Ogni volta che penso a te
ti scorgo mentre danzi felice
come una bambola di pezza al buio …
I tuoi occhi mi cercano insicuri
Una lacrima si posa sul tuo seno nudo
e così, lontano dal tuo dolce sorriso
come un aquilone, mi libero nel cielo
rapito con forza dal vento…
Ogni volta io lontano, sempre più lontano …
come un bimbo innamorato
ogni volta amore mio io muoio
ogni volta senza di te.


*Un sogno da cullare (Gen 2016)
(I wanna grow old with you – Westlife)

Un sogno avrai, che dentro te
ti porterà, fin dove mai
tu non potrai scordarlo e poi
si fermerà ad aspettare …
Aspettare e poi volare incontro al vento
E sognare e poi raccontare un dolce pianto …
E voglio cullarti … fra le mie braccia insieme a te
E posso sfiorarti … baciare i tuoi occhi chiusi e poi
Fra le tue mani poi … potrò posare un fiore, e tu …
Puoi stringermi forte.
Nessuno mai, ci cercherà … o chiederà chi sa di noi
Nasconderò dentro al mio cuore
mi fermerò ad aspettare …
Aspettare e poi volare incontro al vento
E sognare e poi raccontare un dolce pianto …
E voglio cullarti … fra le mie braccia insieme a te
E posso sfiorarti … baciare i tuoi occhi chiusi e poi
Fra le tue mani poi … potrò posare un fiore, e tu …
Puoi stringermi forte.
Sei il mio cielo tinto di stelle, brilli ancor di più
La mia voce che si sperde, un sogno e ci sei tu
E voglio cullarti … fra le mie braccia insieme a te
E posso sfiorarti … baciare i tuoi occhi chiusi e poi
Fra le tue mani poi … potrò posare un fiore, e tu …
Puoi stringermi forte.
Puoi stringermi forte più che mai
Fra le tua braccia .. sulla tua pelle io sarò
e dentro al mio cuore tu .. in fondo all’anima vivrai
E voglio cullarti.



*Tu non ci sei (Gen 2016)
(Open Arms – Journey)

Un altro giorno si spegne ormai
scende il silenzio fra noi
Ancora un bacio ti ruberò
chiudo i miei occhi e poi …
Inseguo la notte ma non spegnerò
il cielo sopra di me …
Nasconderò in me quel volto che
mi ruberà amore nei sogni
così sarai amore e poi
ti stringo a me, nel mio cuore ma tu non ci sei …
Dentro al mio mondo, sempre di più
il mio respiro sei tu
E le mie mani sfiorano te
sulle mie labbra sei tu
Non voglio partire lontano mai più
per te morirei
Nasconderò in me
quel volto che mi ruberà amore nei sogni
così sarai amore e poi
ti stringo a me, nel mio cuore ma tu non ci sei …



Preghiera (Gen 2016)
(Here’s may heart – David Crowder)

Nel mio cuore tu … io ti abbandonai
Nei miei occhi tu … io ti cercai
Nel mio cuore tu … io lo so t’amai
Nei miei occhi tu … io t’implorai
Ho pregato dentro me
io in ginocchio e tu lassù …
non c’è amore, dentro me
senza cuore, io senza te …
Nel mio cuore tu … ti ho chiamato sai
Nei miei occhi tu … tu te ne vai
Ho pregato dentro me
io in ginocchio e tu lassù …
non c’è amore, dentro me
senza cuore, io senza te …
Io non so dove sei
Io non so più chi sei
Io non so dove vai
Io non so se mi vuoi
Mio Signore puoi … prendermi con te
Mio Signore vuoi … io accanto a te
Mio Signore puoi … portami con te
Mio Signore vuoi … parlar con me
Parlar con me, parlar con me
Ho pregato dentro me
io in ginocchio e tu lassù …
non c’è amore, dentro me
senza cuore, io senza te …
Io non so dove sei
Io non so più chi sei
Io non so dove vai
Io non so se mi vuoi
Sono qui se mi vuoi
Cercami ti aspetterò
Guardami … sono qui
io sto correndo incontro a te
Mio Signore puoi … prendermi con te
Mio Signore vuoi … io accanto a te
Mio Signore puoi … portami con te
Mio Signore vuoi … parlar con me
Parlar con me, parlar con me



*Portami con te Amore (Feb 2016)

Portami via, portami con te amore …
Portami ovunque vuoi
ogni posto sarà uno splendido giardino di colori
se potrò vivere accanto a te
Portami ovunque io possa chiudere gli occhi
e non dover chiedere nulla a nessuno mai più
Portami dove il sole non sia solo luce
Dove luce sei tu, dove luce è anche il buio
e poi la notte e così le stelle un tetto sopra di noi.
Portami dove una canzone possa cullarci
in un passo di danza abbracciati col cuore
Portami lontano dove non si possa fuggire
Lontano, noi due, in un tempo infinito
Abbracciati a questa nostra canzone d’amore.
Portami via amore, portami con te
Portami nelle tue poesie, nelle note e nelle melodie
Portami ovunque questa ragazzina
con l’argento nei capelli
non ha mai smesso di cercarti
in ogni angolo di strada
del suo tortuoso e lungo cammino …
Portami nelle nostre interminabili notti
condite di piccole frasi e gesti d’amore
Portami dove il mondo
si nasconde dentro ai tuoi occhi
Dove il mondo sei tu dentro le mie lacrime di gioia
Portami dove la gente non parla di noi
Dove possa vederci confusi fra i fiori
di questo nostro giardino sempre colto
Portami dove questo folle mio cuore
ti seguirebbe ad occhi chiusi
fin dove il mondo spegne i suoi sogni
Dove la luce splende anche quando c’è buio
Dove luce non c’è.
Portami via ti prego, ovunque vorrai
Portami dove una canzone mi parli di te
Fra le tua braccia
nascosta dentro ad un cuore impazzito di gioia
Portami via, portami con te amore.



*Love (Feb 2016)
What Was – Steve Perry

Love, Love … sono qui
sempre e solo qui con te
Love, Love … perdermi
dentro ai grandi occhi tuoi
Vivo dentro te
Sono vivo e vivo per te
Love, Love … solo tu …
Il sole sei tu, sei luce di più, amore
Questa notte ci porterà
notte di luce e amor
Portami con te
nel mio mondo ci sei tu
Tienimi accanto a te, fermati con me
Non voglio svegliarmi e poi
scoprir che non ci sei
abbraccia il mio cuore, nascosta dentro me …
ti amo …
Love, Love … dentro me
tu colori i giorni miei
Noi, noi senza età
fermo il tempo dentro noi
Ora il sole sei tu, sei luce di più, amore
Questa notte ci porterà
notte di luce e amor
Il mio mondo sei sempre tu
qui nel mio folle cuor.



*Impossibile amore (Feb 2016)
(The impossibile dream)
M.Leigh – J.Darion

Io qui
ad un passo da te
Amai i tuoi occhi e sognai
Con te
Camminare per mano
Io e te
impossibile amor …
Solo per te
non nasconderò
il sole che nasce
che splende con te
è un canto d’amor
e d’amore per te
in ginocchio ti cerco
e io qui
vivo ancora per te
e lo so
non mi fermerò più
volerò su nel cielo
Più su
nell’immenso sei
nel mio mondo sei
il mio dono sei tu
Ancora io qui
ai tuoi piedi son qui
vive solo con te
questo sogno per me.



Frammenti (Feb 2016)

Come si può provare felicità
quando ogni notte
puoi vedere cadere una stella
ben sapendo che in quel preciso istante
essa morirà …
C’è qualcuno capace
nella nostra breve vita
di accenderla e darle vita?
E’ quando il cielo s’accende
che un sogno comincia
e viene a rubarci un sorriso …
Quando una stella cade
con lei si spegne una flebile luce che vive in noi
e nessuno potrà mai più ridarle vita.



*Un giorno il buio (Feb 2016)

Un giorno potrei entrare in un stanza
senza più luce
Il mio corpo ferito nella dignità
e la mente spenta, niente più emozioni ...
Un giorno potrebbe accadere di chiamare amore
chi ho sempre e solo chiamato per nome
e credere che questa persona possa essere
la donna più importante di tutta la mia vita
Questa mia vita inerte, svuotata da ogni volontà...
Un giorno potrei aprire una finestra
e come un bimbo
lasciarmi cadere nel vuoto pensando di volare
trasportato leggero e libero dal vento …
E poi ridere di te amore mio
senza neppure sapere chi sei ...
Un giorno, fino all'ultimo dei miei giorni
ti ritroverai nascosta
in un angolo oscuro della mia pazzia
e senza una lacrima, senza pietà
potrei cancellare il tuo nome da ogni mio sospiro
Il tuo volto dai miei occhi stinti
La tua voce, il tuo amore
dal mio cuore, per sempre ...
Tutto questo buttato nel cesso
poiché non ricorderò neppure
quale è stato l'ultimo gradino della tua casa
che ho scalato per salire fino a te
e che sempre più lontano
mi porterà un giorno da te amore mio.
Un giorno, quel giorno, io sarò morto nell'anima
e tu rimarrai un semplice ricordo d'amore
per il resto dei miei giorni, al buio.


*Prigioniero d’amore (Feb 2016)

Non ho mai creduto in questa mia piccola vita
che rubare una stella dal profondo della notte
fosse considerato un reato
Un peccato dal quale non poter essere assolto …
Tutto questo fino a quando
non ho incontrato te amore mio
poiché da quel giorno
pago il mio debito con la giustizia
prigioniero del mio cuore, di te
di un amore che non ha confini
di un giorno, di un fiore
che un tempo lontano
non ho saputo cogliere a piene mani ...
Io sono prigioniero d’amore
senza respiro, senza voglia di fuggire ...
senza voltarmi indietro, mai più.



*E così noi saremo noi (Feb 2016)

… E così scende la notte
E un altro giorno ci mettiamo alle spalle
Ancora un minuto per darci la buona notte
l’ultima canzone dedicata, una storia infinita
E noi qui ancora ricordarci
che anche oggi è stato emozionante
stringerti le mani con gli occhi socchiusi
mandarti un bacio attraverso le nuvole …
E così, anche domani sarà un altro giorno
da ricordare come uno dei tanti vissuti insieme
lontani l’uno dall’altra ma non distanti …
E così saprai che non saranno solo parole
quelle che troverai ad accoglierti al tuo risveglio
Queste mie parole che t’accompagneranno
inesorabilmente verso un altro giorno
che si spegnerà intorno a noi
come tanti ne verranno
senza abbandonarci mai più
dentro questo fascio di luce privo di calore …
E così, ti ritroverò ancora
ad aspettare impaziente la solita telefonata
E sentirti chiedere banalmente “come stai” …
dove nulla è più bello delle solite frasi fatte
che ci fanno sentire vicini anche con poco …
Ed è così che mi accorgo con gli occhi ancora chiusi
di camminare al tuo fianco a miglia di distanza
desiderando solo di non lasciarti mai più
Per non doverti chiedere scusa ancora una volta
per non esserti vicino e vivere la nostra vita
E così sarà, così noi saremo noi, per sempre …
Buona notte amore.



L’ultima canzone d’amore (Feb 2016)

Oggi ho scritto la mia ultima canzone d’amore
L’ho depositata sulle ali del vento
nella speranza potesse arrivare ad un passo
dallo sfiorare il tuo cuore
mio dolcissimo amore caro …
E con incredibile stupore, per tutta risposta
ti ho sentito cantare gorgheggiando
con un canto soave, come fosse melodia
l’ultima canzone di Gigi D’Alessio
distruggendo per sempre
quel briciolo di considerazione
che con te, e per te, sapeva d’amore.
Oggi ho scritto per te
queste mie ultime righe di sofferenza inaudita
dove in un solo battito di ciglia
con mio grande rammarico
non ho potuto fare a meno
di mandarti affanculo brutta stronza.

(The End)



*Tu mi ami ancora (29 Feb 2016)
When you love a woman – Journey

Tanto tempo è passato ormai
ricordo i giorni accanto a te
da solo tu non lo sai, non voglio fuggire, da te
Con te … (Tu mi ami ancora) …
Io rinasco amore … (Tu mi ami ancora)
No io no non vivo sai … (Cercami ti prego)
Sono ancora qui per te sai
Non andare senza me.
E ci sono fiori, e ci sei tu
E giorni dove non vivi più
giorni che scorderai
Vieni vicino, vicino, sempre più a me
Con te … (Tu mi ami ancora) …
Io rinasco amore … (Tu mi ami ancora)
No io no non vivo sai … (Cercami ti prego)
Sono ancora qui per te sai
Non andare via … resta ancora qui con me …
Resta sempre accanto a me
Una lacrima avrai.
oh oho oh oh
oh oho oh oh … (Tu mi ami ancora)
Vivo e poi rinasco, (Tu mi ami ancora)
Non andare, non lasciarmi mai, (Cercami ti prego)
Sono ancora qui per te sai …
oh oho oh oh … (Tu mi ami ancora)
Io t’amo, t’amo e t’amo … (Tu mi ami ancora)
E chiudo gli occhi e penso a te.



Posso Amarti (Mar 2016)
I knew I loved you – C. Dion & E.Morricone

Io posso amarti, così lontana
Vorrei per te fermare il tempo
Così potrai credere in me
che ti ho cresciuta fra giochi e sogni
Non puoi voltarti, cercare indietro
tutti i miei giorni insieme a te
non c’è il tempo e tu lo sai
tu non chiedi, vuoi e non puoi
ti allontani più che mai
e crolla qui, crolla il nostro mondo…
Su vieni qui, qui da me …
Io posso amarti
Non posso urlare
Vorrei per te fermare il tempo
dentro di me stringerti sai
e poi scaldarti qui dentro al cuore, di più …
sempre di più.



*Frammenti (Mar 2016)

Ci sono distanze incolmabili per chiunque
ma non per il nostro cuore
che ricolmo d'amore riesce ad annullarle tutte.
Ovunque sarai amore mio
io ti porterò dentro al di là di ogni confine …
E non ci sarà né giorno né notte
dove non mi troverai seduto al tuo fianco.
Tienimi la mano amore mio
in questo momento io ho semplicemente paura
… e tanto, tanto, bisogno di te.



*Sempre e solo tu, ancora tu (Mar 2016)
Everything I do … - Bryan Adams

Solo più che mai, ti vivrò
e mai di te saprò
Dove sei, cosa fai
tu lontano poi ricorderai
quegli occhi, occhi che non puoi
sfiorare con un bacio e poi
cadere giù
sempre e solo tu, ancora tu.
Fra le braccia tu, amerò
e il vento soffierà
E fra i capelli tuoi porterai
un fiore rosso e sentirai
la pioggia sulle labbra e tu
che corri per le scale giù
aspetterò
sempre e solo tu, ancora tu.
E cerco fra la gente
quel sorriso che conosco
e non posso farne a meno
non restare senza me …
Oh non andare dove non c’è sole
non lasciarmi la dove non c’è amore
Volerò con te, insieme a te
senza ali tu, ti nasconderai …
Vicino a me
sempre e solo tu … ohh … ancora tu
Sempre e solo tu
Ci sei sempre ancora tu
Senza te …
Non posso stare, senza te.



Portami a casa (10 Mar 2016)

Portami a casa amore mio
Riportami nella mia terra natia
fra la mia gente …
Riportami fra le braccia dei miei figli
dei miei amici …
Fa che io possa riposare accanto ai miei vecchi
che mai avrebbero voluto vedermi arrivare
nella casa del Signore
così giovane, così stanco, ferito a morte
per mano di un mio simile.
Portami a casa amore mio
Fa che io possa riposare poco distante
dalle mura di quello che un giorno
è stato il nostro nido d’amore
costruito da noi con tanto sacrificio e sudore …
Tienimi vicino, amami
quando avrai bisogno di scaldarti il cuore
con tutti i ricordi che ci hanno legato nella vita
vissuta intensamente al tuo fianco …
Non mi lasciare morire per sempre
poiché per sempre potrò vivere
se la fiamma del mio amore vivrà con te e per te
oltre la vita eterna.



*Dove nessuno mai saprà di noi (Mar 2016)

Per l’ennesima volta
potrei bussare alla tua porta amore mio
Prenderti per mano e chiederti in silenzio
lasciando che siano solo i miei occhi a parlare
di intraprendere questo viaggio insieme.
Potrei conquistare con la forza del cuore
le vette di montagne mai violate
per poi chiederti d’essere il solo amore
di questa tua vita senza domani.
Potrei giocare stupidamente
le poche carte truccate nascoste nelle maniche
cercando di stupirti come fossi una bimba
nel solo intento di rubarti un fragile bacio.
Potrei inventarmi una canzone senza note
con il suono della mia voce rapita d’emozione
Potrei, vorrei, e in ginocchio per te
darei parte del mio mondo
per poterti stringere d’amore
senza turbare questo tuo giorno
che nasce sotto un pallido sole
senza fuggire né fare rumore …
Potrei, per te, per tutto quanto rappresenti
nel mio cammino senza tracce
sperare d’averti fra le mie braccia
e poi danzare sulla tiepida sabbia
sfiorata dai riflessi della luna
per credere d’essere il tuo cavaliere invincibile
E poi fuggire, mano nella mano
dove nessuno mai … nessuno saprà di noi.



Fatti abbracciare (Mar 2016)
Let me hold you – Josh Krajcik

Oltre il muro tu dovrai
camminare spoglia e poi
Tu distruggerlo potrai
Ogni giorno vincerai, io lo so …
Di parole non vivrai
Di sorrisi non ne vuoi
Non vuoi piangere però
Quando sola tu sarai, io lo so …
Ad ogni sogno abbraccerai
la speranza e t’amerai …
Fatti abbracciare
Fatti abbracciare dai …
Fatti abbracciare
in fondo al cuore vivrai.
Solo ombre intorno a te
e dal buio fuggirai
Puoi lottare o ridere lo sai
Quando sola tu sarai, io lo so …
Ad ogni sogno abbraccerai
la speranza e t’amerai …
Fatti abbracciare
Fatti abbracciare dai …
Fatti abbracciare
in fondo al cuore vivrai.
oh oh oh ... fatti abbracciare …
Fatti abbracciare
Fatti abbracciare dai …
Fatti abbracciare
in fondo al cuore vivrai.



*Mai (29 Mar 2016)
Fly – Celine Dion

Mai, mai, io potrò
Mai vivrò io senza te
Nei giorni vuoti tu sarai
col tuo profumo intorno a me
Nell’anima ti ascolterò
Chiudo gli occhi e volo via
Lontano solo partirò
Mi perderò …
Mai, mai, scorderò
e nel silenzio ti cercherò
In poche righe tu vivrai
Nel vento poi ti porterò
Nel cuore ti nasconderò
Si spegne il sole e dentro me
La notte non accenderò
Non sognerò …
Mai, mai, io potrò
Io senza te, io morirei
Io ti respiro dentro me
ovunque andrai ti seguirò
Amore immenso, amore sai
Acqua e fuoco, tu sarai
Addormentarmi insieme a te
Io volerò …
Mai, mai, scorderò
Mai e poi mai dentro te
Mai potrò fuggire sai
Mai e poi mai.



*Qui (Mar 2016)
Still – Lionel Richie

Dolce lei
Dolce come favole
che nascono in un palpito
Ancora qui
Ritorni fra le braccia e poi tu
Ricordi che riaffiorano
Dentro uno scrigno che aprirò
Foto che parlano di te
Di un tempo che io non ho
Gettato mai dietro me
E adesso che sei qui
Insieme scriveremo noi
Giorni che non potrò
Cancellare … Qui
Nessuno mai si accorgerà
Di questo grande amore dentro noi
E in fondo al cuore ti vivrò
Vicini noi, più vicini, noi siamo qui
Giorni che non scorderò
Giorni che non potrò
Cancellare … Qui



Lontano da qui (Mar 2016)
Brothers under sun – B.Adams

Restare qui
per fermare il tuo tempo
Restare qui
e non muoverti mai
Ti arrenderai
e senza una lacrima ormai
ti spegnerai, tu cadrai, sempre più
Ti rialzerai
per non stringere nulla
Forse urlerai, lontano da qui
Inseguirai
un sogno che tu non hai
che non hai avuto e ti ucciderà
Fuggi, nessuno ti vede
Vivi nel corpo ferito
Solo tu, tu non avrai
negli occhi la libertà
Restare qui … senza un ricordo
Restare qui … tu non amerai
Non colmerai i giorni vissuti
a mani vuote, deluso e morirai
Fuggi, nessuno ti vede
Vivi nel corpo ferito
Solo tu, tu non avrai
negli occhi la libertà …
La libertà, la libertà
Nel cuore non morirà.



*Amo Te (Apr 2016)
Yours – Ella Henderson

Per te lo so vivrò
Le mani stringerò
E mai ti lascerei
andare via da qui
Lo sai ti porterei
lontano e canterò
Le mani alzerei
nel cielo e ti vedrò
E non piangere non lo fare mai
sotto il cielo mai mi sazio di te
e poi correre a perdifiato noi
dove é amore tu mi amerai
Sarai … un soffio nel vento sarai
Lo sai … Di troppo amore non si muore sai
E poi scorrere qui sul tuo seno
con un dito l’amore riscrivo … amo te.
Lo sai ti porterei
Nel vento ti vorrei
Le mani stringerò
Nel cielo ti vedrò
E non piangere non lo fare mai
sotto il cielo mai mi sazio di te
e poi correre a perdifiato noi
dove é amore tu mi amerai
Sarai … un soffio nel vento sarai
Lo sai … Di troppo amore non si muore sai
E poi scorrere qui sul tuo seno
con un dito l’amore riscrivo … amo te.
Amo te.



*Vivere, insieme, quanto ti voglio (Apr 2016)

Vivere, insieme, quanto ti voglio ...
ogni volta che ho bisogno di te
Vivere, insieme, quanto ti voglio …
ogni volta che ho sbagliato con te
Che ho ucciso i tuoi silenzi,
spento la tua luce come fosse un giorno qualunque
Un giorno raccolto a mani piene
dedicato con una lacrima al nostro amore ...
Vivere, insieme, quanto ti voglio ...
senza che al mio ritorno possa trovare
ancora una volta, la nostra casa vuota, senza te ...
Senza alibi da accampare
per aver comprato la solitudine
sdraiato in mezzo ad un prato immerso nei colori
all'ombra di fiori appassiti
e poi piangere, lontano da te ...
Vivere, insieme, quanto ti voglio …
un viaggio ad occhi aperti, occhi impauriti
senza calore, né colore
che potrò ritrovare seduto sulla spiaggia umida
in un giorno quiete
di fronte ad un mare in tempesta ...
Vivere un amore al buio
dentro ad una stanza piena di luce
Insieme al vuoto
che fa da contorno alla mia musica
che canto senza voce, senza note d'amore
Quanto ti voglio, ogni volta che sei lontana
nascosta dentro questo mio piccolo cuore
colmo di cieca solitudine.
Vivere, insieme, quanto ti voglio ...
Ogni volta, io e te.


No … (Apr 2016)

No … non voglio più chiudere gli occhi
davanti a un amore sbagliato
Un uomo che distrugge una vita con violenza
e l’ennesima donna colpita a morte
della quale a fatica, un giorno
se ne ricorderà perfino il nome.
No ad una madre
sottratta alla felicità del suo essere donna
nel dare alla luce un figlio
del quale non potrà scriverne il nome
nel giorno del suo primo compleanno.
No all’uomo che distrugge e uccide il suo mondo
No ad un mondo privo di vita
per colpa di chi ha scelto la morte
stendendo più cemento che tappeti di fiori.
No ad un dipinto senza alberi
Ad un monte sbriciolato dal tempo
che terminerà la sua corsa assassina
su famiglie inermi
colpite senza pietà nel sonno
No al crepuscolo che segnerà un nuovo orizzonte
fino a spegnere per sempre
un giorno ferito senza più luce.
No alla notte senza stelle
ad un cielo squarciato dall’ennesima bomba
capace di riportare alla luce l’infinito dolore
di coloro che ne porteranno i segni nel tempo.
No all’abbandono di un cucciolo di cane
che ci doni il suo sguardo smarrito
L’ultimo prima d’essere chiuso vivo in un pozzo.
No a chi si arrende ad un figlio malato
lasciandolo solo al suo destino
appena coperto da un piccolo lenzuolo
in una cesta di vimini
abbandonata davanti a una chiesa.
No alla guerra che dentro di noi
ci sta spaccando il cuore.
The End.



*Amore senza luce (Apr 2016)

Un lampo squarcerà il silenzio nella notte
I suoi occhi illumineranno a giorno la tua vita
In essi ti perderai
Costruirai il tuo castello di favole e sogni
Regnerai Regina al fianco di un Re senza nome
in un mondo dorato, incontaminato
di puro amore
e per il resto del tuo tempo
crescerai, amerai
vivrai in eterno al suo fianco
senza una foto che ricordi di voi
Nel buio, per sempre.



*Parole senza voce (Mag 2016)

Non avrò più voce
Forse non sarò mai capace di suonare
la musica che vorrei
ma finché avrò cuore e una penna fra le mani
niente e nessuno potrà rubare l'amore
che forte sento vibrare dentro di me …
L'amore che con poche parole riuscirò a tracciare
su un foglio bianco.
Un cuore che trafitto potrò ricamare in un angolo
dove nessuno mai potrà leggere i ns nomi …
E quel foglio potrai nasconderlo dove vorrai
accarezzandolo con gli occhi
ogni volta che avrai voglia di noi.



*Sola al buio (Mag 2016)
Jealous - Labrinth

Come pioggia che, che cade su di te
bagna i tuoi vestiti e poi
sola al buio tu sarai
Sola tu sei qui nascosta dentro te
e nulla su cui piangere, senza lacrime d’amore.
Tu danzi, canti, scrivi i sogni tuoi
E nel tuo specchio tu nascondi
quel volto senza età
E sola non ti ami, scopri e piangi poi, sai
Non c’è voce dentro te né gioia sai perché
scappare tu non puoi, tu sola non sarai
Sola al buio mai, abbandonata tu
un vuoto dentro agli occhi tuoi
Sola al buio resterai …
Vola via da qui e non voltarti più
Nessun trucco velerà
tutto il male che c’è in te
Tu danzi, canti, sulle scale tu
E poi ti scopri con il sole
vestita di luce tu
Accendi nel tuo cuore, ridi e corri sai …
oh, no non fermati mai
Se amore dentro te, amore proverai
e il vento sfiorerà …
Quel vestito .. che di te .. mostrerà .. ciò che sei
tu come una fata sei bella sai, e .. donna
ti scoprirai cresciuta
e poi tu che canti, danzi, vivi tu
E poi ti scopri con il sole
il mondo è ai piedi tuoi
E chiudi quella porta, esci, voli via tu
Ti prego vieni qui, fra le braccia mie
ed io ti scalderò se sola tu sarai, tu qui
Accendi il cuore tu, sorridi amore tu
Aiutami se puoi.



*Io per te amore (Mag 2016)

Io per te amore mio se potessi
un castello di baci io per te costruirei …
Io per te vorrei essere pittore
di un dipinto di alberi in fiore che sappia d’amore
Sotto il quale poter dormire abbracciato a te
mentre dolce attaccata al tuo seno una bimba
si nutre del nostro amore e felice sorride con noi.
Io per te amore vorrei essere il mare profondo
come verde è il colore degli occhi miei
E non perdermi un attimo di questo mio giorno
che respiro ogni giorno, ogni attimo, insieme a te
Vorrei essere per te tutto il mondo
che per te con amore mai più spegnerei
Io per te amore mio ogni notte
con amore un manto di stelle per te accenderei.
Io per te amore vorrei poter volare nel cielo
libero e leggero, sempre più in alto lassù
E come il vento soffiare lievemente
spettinando i tuoi capelli un po’ lunghi
che del sole ne ricordano il colore
E per te amore vorrei essere rondine
per poi sfinito riposare
sotto i tetti di una casa che sappia di noi
Con tante foto sparse ovunque
e sorrisi come fossero diamanti
E giocare come fossimo amanti
inseguendo quei sogni che forse un giorno
non vedranno la luce con noi …
Io per te amore mio se potessi
anche un solo giorno del passato per te ruberei
Per non lasciarti da sola rinchiusa nel buio
Per non sentirmi lontano mai più da te …
E poi perdermi ancora una volta
come quando nei giorni di pioggia
eri sempre più sola e lontana da me ...
Io per te amore mio chiudo gli occhi
e una lacrima amara scende lentamente
dedicata ai ricordi per te
mentre solo abbracciato al cuscino
questa notte volo via con te …
Io per te amore mio …
Io per te questa volta morirei.



*Per sempre nel cuore (Mag 2016)
For Always – L.Fabian & J.Groban

Con te sarò
quando in un sogno con te vivrò
nel mio giardino fra i fiori te, amai
Camminerò
con te al mio fianco io vincerò
ed ogni mio giorno combatterò
Felice accanto a te sarò
Con te amor
Per sempre nel cuore
ti stringo le mani non tremi più
Per sempre nel cuore
e dentro ai tuoi occhi vorrei
nasconderti mai più potrei
Non voglio fuggire da qui
perché senza di te … Sono qui
Insieme noi, noi lungo un viale, avvolti noi
Ombre d’inverno e nessuno mai
Ombre di notte per noi
Noi senza la luce noi senza volto
Per sempre nel cuore, nessuno mai
e nel cuore per sempre ti stringo a me
(dentro di me) … ovunque andrai …
Per sempre … (Nel cuore) …
Mi perdo d’amore negli occhi tuoi …
(Ti stringo) … Mi scaldo dentro di te
(Sono con te) … Ed ancora per sempre nel cuore
Mi stringi le mani non tremo più
E nel cuore per sempre
Ti stringo a me … dentro di te
Tu sarai.



*Frammenti di Quore (Mag 2016)

Non c'è posto al mondo
dove non potrei camminare con te accanto
amore mio
Non c'è vita che non potrei vivere
grazie al tuo inquietante respiro
Dove non potrei sentirmi protagonista
grazie al tuo sorriso
alla luce dei tuoi occhi innocenti ...
... E fra le braccia candide di questa mia donna
senza il timore d'essere principe o straccione
potrei vivere o morire
nel profondo del suo immenso "Quore"
senza un lamento, senza fare rumore.



Prova a volare (Mag 2016)

Prova ad alzarti un mattino
e guardandoti allo specchio scoprire incredulo
quanto sia meravigliosa la forza di un sorriso.
Prova a camminare per strada distrattamente
Prova per un momento a chinarti
e a guardare negli occhi
chi tende la mano per poche monete
pochi spiccioli che nelle tue tasche
provocano solo un sordo rumore
in mezzo a tanta gente
che neppure si accorge di voi
mentre vi state abbracciando atterriti.
Prova a correre in un prato senza fiori
A cogliere il nulla e lasciarti cadere esausto
Potresti accorgerti che la solitudine
non è poi così apprezzabile
se vissuta lontano da un fiore
che profuma di umanità.
Prova a volare con tutte le tue forze alto nel cielo
chiudendo gli occhi
pensandoti invincibile e incapace di cadere
forse capirai ritrovandoti a terra sconfitto
che non è poi così difficile rimettersi in piedi
e camminare a testa alta
neppure quando credevi che tutto intorno a te
fosse terra bruciata e cenere nel vento.
Tu prova, alzandoti al mattino di ogni tuo giorno
a cantare la tua canzone d’amore, e vedrai
forse come in una bellissima favola
potresti ritrovarti a cantare
in mezzo ad un bellissimo coro
con tanti musicisti pronti a suonare la loro melodia
ed un maestro con una bacchetta in mano
che seduto, abbandonato su una sedia
riuscirà ad ascoltare compiaciuto
quanto sia riuscito a mettere insieme
senza scandire il tempo da dedicare alle note.
Se Dio ci ha creato
per vivere in mezzo a tanta gente
e non per chiuderci nella nostra solitudine
forse lo ha fatto con un obbiettivo preciso
che di certo non è quello di spazzarci via
gli uni con gli altri come bestie.
Se così fosse
non ci avrebbe messi sullo stesso fazzoletto di terra
dandoci la possibilità di guardarci negli occhi
di sorridere, abbracciarci
e poi piangere felici, insieme.



Un giorno non morirò ... (Mag 2016)

Un giorno tutto si fermerà per ognuno di noi ...
Conto i giorni che mancano
quando non sarò più qui fra voi amici miei ...
Li conto ogni giorno quando sfoglio il calendario
mentre li vedo passare spietati
senza uno stato eccessivo di inquietudine ...
Li assaporo, li condivido spesso con la solitudine
Con i ricordi di giorni e momenti passati
e che forse non torneranno mai più.
Quel giorno forse non morirò
neppure quando il vento
disperderà le mie ceneri nel tempo …
Oggi io vivo o sopravvivo, chissà
e quando sarà, sarà … con o senza di voi.



Nulla da insegnare (Mag 2016)

Ci sono persone che non hanno bisogno di studiare
per raccontare con parole povere
le occasioni perdute della vita
o quanto con le parole stesse
della vita non sanno spiegare …
Per questo io non sarò mai maestro
ma un semplice scolaro
seduto composto al banco della vita
Pronto ogni giorno ad imparare qualcosa
senza la pretesa d’aver nulla da insegnare …
Qualcosa che mi dia la speranza
di essere ogni giorno migliore per me stesso
e per chi potrà attraversare incredulo
la mia strada non asfaltata …
E poco importa
se non saprò mai recitare una poesia
né ricorderò chi l’ha scritta …
Poco importa se non sarò stato capace
di trasmettere una sola e piccola emozione
a chi mi legge stupito
Io vivo, respiro, assaporo emozioni
come fossi ogni giorno davanti ad un tramonto
per questo io esisto.



*Father …(Tu profumi di Rose) - (Giu 2016)
Bed of roses – Bon Jovi

Entri in punta di piedi, respiri piano
Nel silenzio di fredde pareti accendi un lume
E in ginocchio sussurri i ricordi
e poi preghi cantando e pensando
chiudi i tuoi occhi, tu sei
Fra le braccia di chi hai amato tanto
e ti chiedi perché …
Come quando eri tu bambina e giocavi col tempo
Balli e canti, prendi la sua mano e ti senti al sicuro
Ti addormenti al suo fianco e poi un lungo respiro
e sola tu, tu resti sola e poi piangi
amalo dentro di te …
Non te ne andare mai, qui c’è solo amore …
Le tue lacrime non nasconderò
Oh … E tu sei qui, quel profumo è tutt’intorno
Ti sento sai, tu profumi di rose …
Non c’è al mondo lo sai
nessuno al mondo e lo cerchi
Chi mai come un padre
sa amare una donna per sempre
Quella donna, una bimba, quel fiore
che sboccia ogni giorno lo sai, nel mio giardino
tu sei tutto il mio mondo …
Baby, dentro al mio mondo sei tu …
Non te ne andare mai, qui c’è solo amore …
Le tue lacrime non nasconderò
Oh … E tu sei qui, quel profumo è tutt’intorno
Ti sento sai, tu profumi di rose …
Non sei sola lo so, no non vivrai senza amore
No non scorderò mai quel sogno che vive con te
Avrai, si io lo so, l’amore di chi ami da sempre
E con forza stringerai solo il meglio di voi
Non me ne andrò mai sono dentro al cuore
Le tue lacrime non nasconderò
Io sono qui dolce amore
Dentro ai tuoi occhi
Ti sento sai … tu sai di rose.



*Nessuno al mondo (Giu 2016)

Nessuno al mondo potrà strapparti dal buio
Prenderti per mano e portarti lontano
dove un tiepido sole
potrà asciugare le tue lacrime …
Nessuno potrà ridarti il tempo perso
a contare giorni mai vissuti
Interminabili ore vuote senza pietà …
Nessuno potrà fare risplendere la luce
dentro ai tuoi dolci occhi senza passato
né dare vita a una vecchia foto ingiallita
dove felice sorridevi accanto a lui …
Nessuno al mondo potrà rubarti un bacio
Un lungo interminabile bacio
che sappia di puro amore mentre abbracciato a te
con una dolcezza sconosciuta
ascolterai la sua voce raccontare di te, di voi
di una storia senza fine.
Nessuno al mondo potrà chiamarti amore
poiché solo colui
che hai custodito gelosamente in fondo al cuore
un giorno, vedrai, correrà da te
e dentro la notte riaccenderà per te un sogno.
Ti porterà con sé dove tutto è cominciato
Dove nessuno mai
per nessuna ragione al mondo
verrà a suonare alla vostra porta
per vendere il nulla a chi dal nulla, come d’incanto
ha riempito la propria casa con amore.